Alla scoperta della Valle De Las Rocas, delle Lagune Altiplaniche e del Canyon dell’Anaconda

Alla scoperta della Valle De Las Rocas, delle Lagune Altiplaniche e del Canyon dell’Anaconda

Hai mai pensato di poterti sentire Maradona o Pelè e sollevare la Coppa del Mondo?

Esiste un posto sulla Terra in cui ne puoi “sollevare” una enorme di pietra. 

Alla scoperta della Valle De Las Rocas, delle Lagune Altiplaniche e del Canyon dell’Anaconda

Questo luogo è la VALLE DE LAS ROCAS, in cui le rocce hanno una conformazione così particolare da essere considerate delle sculture ed aver ricevuto dei nomi ben specifici.

Sono il frutto di un’intensa attività vulcanica e della forza erosiva del vento nel corso dei secoli.

La cosiddetta “COPA DEL MUNDO” è una formazione rocciosa particolarissima con la parte superiore stondata e rigonfia rispetto a quella inferiore.

Alla scoperta della Valle De Las Rocas, delle Lagune Altiplaniche e del Canyon dell’Anaconda

Tutti abbiamo fatto una foto in cui la “solleviamo” e ci siamo anche noi sentiti un po’ campioni per qualche secondo.

L’altra roccia per cui la Valle è famosa è quella conosciuta come “EL CAMELLO DORMIENTE”, per la sua particolare forma di un cammello che riposa.

Alla scoperta della Valle De Las Rocas, delle Lagune Altiplaniche e del Canyon dell’Anaconda

Ammetto che ci vuole un po’ di fantasia per elaborare le forme, ma a forza di guardarle ci vedi quello che vuoi.

Riprendiamo il cammino in macchina per raggiungere “L’ITALIA PERDUTA”, chiamata così per due italiani che sono arrivati qui per primi, pare che uno sia anche morto! Convalida la mia teoria che gli Italiani stanno dappertutto.

Scendiamo dalla macchina per visitarla. Le rocce sembrano essere delle abitazioni con delle finestre, mi hanno ricordato la Cappadocia.

Tra queste rocce percorri delle vere e proprie strade. Mi colpisce una formazione a forma di cuore infranto.

Alla scoperta della Valle De Las Rocas, delle Lagune Altiplaniche e del Canyon dell’Anaconda



Alla scoperta della Valle De Las Rocas, delle Lagune Altiplaniche e del Canyon dell’Anaconda

Anche qui il silenzio parla e la mente vola ad un tempo passato in cui forse qualcuno ha riconosciuto questo luogo come casa.

Questo silenzio che ci accompagna da giorni è una seduta introspettiva, che ci fa riflettere a fondo sulla nostra vita, ognuno di noi ha fatto autoanalisi. Probabilmente dovremmo tutti avere il nostro periodo di silenzio!

Saltiamo in macchina e ci dirigiamo verso le Lagune.

LAGUNAS ALTIPLANICAS

LAGUNA VINTO

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E’ la prima Laguna Altiplanica che incontriamo. Non ha entusiasmato più di tanto nessuno di noi 6, però scendiamo lo stesso a guardarla.

Si forma con l’acqua piovana di dicembre, gennaio e febbraio. Cammino tra la fanghiglia ed è pieno di mosche. Voglio fotografare i piccoli fenicotteri del Lago.

Sono ancora di colore grigio, diventeranno rosa da adulti.

Continuiamo il nostro cammino verso la prossima destinazione.

LAGUNA NEGRA

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Per giungere alla Laguna Negra, dobbiamo fare una lunga camminata in una piana con dell’acqua per poi scendere alla Laguna.

Siamo a 3900 metri di altezza. Si chiama così perché nell’acqua è presente una  pianta , la totora. Quando la totora muore nei mesi di giugno-luglio,  il lago diventa nero. La totora è la stessa pianta che ritroviamo nel Lago Titicaca e che forma le isole fluttuanti degli Uros.

E’ giunta l’ora di pranzo e per tornare indietro ne abbiamo per un’altra mezzora in cui attraversiamo un campo di lama al pascolo.

Mi danno un senso di libertà ineffabile, vagano liberi su questo campo enorme, non c’è un pastore a badarli. Ci sono loro e ci siamo noi!

Il pranzo in questi giorni in Bolivia è molto simile ogni giorno: ci offrono riso, pomodori, cetrioli, mais, formaggio, olive, funghi e gateau di patate e carne.

Usciti dal ristorante, i miei compagni di viaggio brasiliani trovano una palla sgangherata e comincia una partita a pallone tra nazioni. Tutti corrono incuranti del fiato corto e dell’aria pesante a 4000 metri, ma in quel momento sembra essere tutto passato. Ci sembra di conoscerci da una vita.

Josè Luis, la nostra guida, ci dice che dobbiamo ripartire per la prossima destinazione, che raggiungiamo dopo 40 minuti di macchina.

IL CANYON DELL’ANACONDA

Alla scoperta della Valle De Las Rocas, delle Lagune Altiplaniche e del Canyon dell’Anaconda

Percorriamo un percorso a piedi, che definirei piuttosto pericoloso. Ai due latic’è uno strapiombo e dobbiamo arrivare alla punta estrema, dove c’è il Mirador.

Davanti a noi ci si profila uno scenario incredibile, è un canyon pazzesco. Non lo consiglio a nessuno che soffra di vertigini.

Non c’è da temere la presenza di un grosso serpente,il nome Anaconda lo si deve alla suggestiva forma del fiume, con delle anse e curve, ed ai suoi colori.

Ripartiamo per raggiungere l’hotel del Sal, nel bel mezzo del nulla.

Ci fa fare una fermata in un modesto bar di un piccolo villaggio, in cui tutti assaggiamo la birra Ch’ama, a base di foglie di coca. Non c’è nulla, se non i binari di una ferrovia, di un treno che passa una volta al giorno ed attraversa il deserto.

Arriviamo finalmente all’hotel. Quando vediamo la facciata in costruzione, cominciamo realmente a preoccuparci, ma l’interno è pulito, nuovo e confortevole. Non voglio nemmeno paragonarlo con quello della notte precedente a Colcha K.

La stanza non è dotata di riscaldamento, sono dotati di pannelli solar ed è impensabile l’uso dell’asciugacapelli, tuttavia la doccia è calda.

La luce viene tolta di notte per essere fornita nuovamente alle 5 del  mattino.

Quando cala la notte, mi inquieta il pensiero di essere l’unica struttura nel raggio di non so quanti kilometri.

Il cielo è stellato e con tante, ma tante stelle!

E’ ora di cenare e riposare, la sveglia il giorno seguente è alle 5 e si parte per il Salar de Uyuni.

CONSIGLI ED INFORMAZIONIDI VIAGGIO:

COME ARRIVARE:

  • Dalla Bolivia:
    • Aeroporto Joya Andina di Uyuni. Dista pochi km da Uyuni, è servito dalle compagnie aeree Amaszonas, Tam e Santa Cruz de la Sierra.
    • Bus turistico: consiglio la compagnia Todo Turismo, prendere il posto cama, se possibile.
  • Dal Cile: Aeroporto di ElLoa a Calama. Questo aeroporto è la soluzione per chi volesse prima visitare il Deserto di Atacama in Cile e poi passare la frontiera con la Bolivia da San Pedro de Atacama. Dal Cile il tour comincia dalla Riserva Naturale di Fauna Andina “EdorardoAvaroa”.

MONETA UFFICIALE: Boliviano.

TEMPERATURA: forte escursione termica. Inverni molto rigidi.

VACCINAZIONI: E’ richiesta la vaccinazione contro la Febbre Gialla.E’ consigliabile farsi la vaccinazione contro il tetano, la febbre tifoidea e per l’epatite A e B.

Informarsi sempre presso il sito del Ministero della Sanità qualora ci fossero vaccinazioni obbligatorie.

P.S: Io ho fatto il vaccino contro la Febbre Gialla, ma non mi è stato richiesto di esibire il certificato di vaccinazione.

ASSICURAZIONE DI VIAGGIO: che copra spese mediche, trasporti e necessità impellenti.

DOVE ALLOGGIARE: Qui arrivi con la guida ed i Tour organizzati. Non c’è una vera via di mezzo come alloggio. Può essere basico o molto costoso. E’ importante sapere che non c’è mai riscaldamento e che l’acqua calda è a tratti.

COME MUOVERSI:

  • prenotare un tour online: ce ne sono tanti ed a prezzi diversi. Occorre ricercare i tour del Salar de Uyuni Il costo varia a seconda che il tour sia privato o condiviso. Io ho preso quello condiviso e mi sono trovata benissimo. Il numero di persone è comunque limitato a 6.
  • Prenotare un tour in loco presso le agenzie: si può fare benissimo in qualsiasi località della Bolivia o del Cile.

DOVE MANGIARE: Ogni tour prevede vitto ed alloggio, dalla colazione alla cena, per cui non ci si deve preoccupare.

ABBIGLIAMENTO ED ACCESSORI

  • scarpe da trekking o che almeno siano molto comode. Questo è il primo consiglio.
  • Occhiali da sole
  • Protezione solare 50+.
  • Protezione per le labbra, mani e viso.
  • Abbigliamento caldo e fresco:l’escursione termica è presente tutto l’anno. Vestirsi a strati. Soprattutto abbigliamento molto comodo, pratico, che tenga caldo d’inverno e che non faccia sudare d’estate. Nell’inverno australe le temperature notturne calano sotto lo zero, per cui occorre un abbigliamento da montagna, mentre di giorno salgono vistosamente.

Non dimenticare in inverno di portare guanti, cappello di lana  e cappello leggero.

COSA PORTARE:

  • Medicine: per il mal di montagna, come Diamox, aspirina, antidolorifico, antibiotico, per problemi intestinali come vomito, diarrea, costipazione e mal di stomaco, pomata antibiotica, per irritazioni e punture di insetti, cerotti, salviettine medicali e qualsiasi altra medicina si ritenga necessaria.
  • Zaino: uno capiente da utilizzare al posto del trolley. Un viaggio sulle Ande prevede spostamenti su Jeep, Van, autobus e risulta più gestibile ogni spostamento.
  • Zainetto:per le escursione diurne, in cui portarsi dietro l’essenziale.
  • Borraccia d’acqua: ho notato che avevamo quasi tutti quella di Decathlon da 0,80 l. Io ne avevo due. Sono essenziali.
  • Antizanzare con protezione alta
  • Torcia: può essere sempre utile.
  • Tovaglietta da bagno: per le piscine termiche, qualora si volesse fare il bagno nelle acque calde
  • Portare sempre contanti con sé. Mi riferisco alle mance ed alle piccole spese locali. I ristoranti o le agenzie accettano le carte di credito.
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