FIRENZE pt 1: IL PARADISO DELL’ARTE SIMBOLO DELLA POTENZA E LUNGIMIRANZA DEI MEDICI

FIRENZE pt 1: IL PARADISO DELL’ARTE SIMBOLO DELLA POTENZA E LUNGIMIRANZA DEI MEDICI

Firenze è un Paradiso dell’Arte da visitare almeno una volta nella vita, è la città dove la parola Rinascimento trova la sua massima espressione e ragione d’essere; è stata la fucina di pittori, scultori, architetti, poeti, letterati, matematici, pensatori, parlatori, che hanno contribuito a quella rivoluzione culturale, che porta la firma di una famiglia potente e lungimirante: i Medici.

 

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E’ la patria di Dante Alighieri, il padre della Letteratura italiana; di Giotto, il padre della pittura moderna; di Brunelleschi, il padre del Rinascimento in architettura; di Leonardo, il genio assoluto; di Michelangelo, il più grande di tutti.

Il “museo” di Firenze parte proprio da una meravigliosa camminata per le sue strade e non si può non cominciare dal Palazzo dove tutto ebbe inizio: Palazzo Medici Riccardi, la residenza della famiglia simbolo della città, i Medici.

PALAZZO MEDICI RICCARDI

PALAZZO MEDICI RICCARDI è il primo palazzo rinascimentale della città, edificato quando su questa strada non vi era nulla e tutto era in divenire.

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E’ il primo Palazzo dei Medici, abitato da Cosimo il Vecchio e Lorenzo il Magnifico, ed è uno splendido esempio di arte manieristica di Bartolomeo Ammannati, che era un discepolo di Michelangelo, a cui si ispira per disegnare la facciata.

Dopo il periodo durissimo della peste nera, che aveva decimato la popolazione e messo in ginocchio l’economia, nel XV secolo viene pensato un progetto ambizioso di ampliamento della città. Quando i Medici vengono ad abitare qui all’inizi del 400, quest’area era ancora da costruire.

Tuttora questo quartiere porto il nome dei Medici, si chiama infatti quartiere mediceo e fa parte del quartiere San Giovanni. I Medici si impegnano in una intensa campagna edificativa, che porterà proprio alla costruzione dell’intero.

Questo Palazzo rappresenta un cambio rispetto al passato, in cui i palazzi signorili erano delle torri in verticale, che prendevano simbolicamente e fisicamente le distanze dalla strada e dalla popolazione, con i Medici cambia proprio la concezione.

Palazzo Medici Riccardi si sviluppa in orizzontale, poiché i Medici già dalla fine del 1300, dopo tutte le insurrezioni di popolo e le guerre intestine, si rendono conto di quanto sia importante avere l’appoggio della popolazione che lavora ed è per questo che concepiscono un’architettura che fosse più vicina alla strada e che all’angolo avesse una loggia aperta, affinché l’interno del palazzo comunicasse con la strada.

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Avere un buon rapporto con il popolo favorì la loro salita loro al potere e li portò a governare la città.

Palazzo Medici è un imponente palazzo su tre piani, che si sviluppa più in larghezza che in altezza, ed ha grandi cortili.

L’entrata principale è diversa da quella secondaria, che viene costruita in modo da guardare il Battistero, la chiesa più antica della città, risalente al VII secolo, le cui decorazioni marmoree ed i bellissimi mosaici dorati sono stati sviluppati a partire dall’XI secolo.

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Osservando gli edifici su questa medesima strada, possiamo notare come il Battistero sia stato l’ispirazione per tutti le costruzioni successive ed abbia influenzato l’evoluzione dell’arte e dell’architettura a Firenze, ma non solo, la loggia cieca del battistero viene riproposta dal Brunelleschi nella sua prima loggia rinascimentale.

Guardiamo il primo piano del palazzo, è un’alternanza di cornici differentemente decorate, coronate una volta con il triangolo ed una volta con l’arco a tutto sesto e si ripete su tutte le facciate, che è la stessa alternanza del Battistero.

Un esempio concreto dell’immenso potere dei Medici fu la Cupola del Brunelleschi, che è il rappresentante della cultura medicea. La Cupola dimostra la tecnologia dell’epoca, in quanto nessuno in precedenza era stato in grado di edificare una cupola per la Basilica.

Nel 1436 Cosimo il Vecchio fa battezzare la Cupola da Papa Eugenio IV, da questo incontro nasce il progetto ardito della ricostruzione della Scuola di San Marco, che diventerà una fucina di cultura ed al cui interno verrà aperta la prima biblioteca aperta al pubblico del mondo, dove studieranno personaggi, che qui hanno anche vissuto, uno tra tutti Michelangelo Buonarroti.

L’Accademia Medicea è la prima Accademia d’arte mai fondata e qui Michelangelo viene scovato da Lorenzo il Magnifico.

Michelangelo stava scolpendo la copia di un satiro, quando Lorenzo il Magnifico si accorse di lui, trovando che il satiro fosse fatto benissimo e quando Lorenzo lo dice a Michelangelo, questi prende al volo la battuta e con un martello spezza i denti al satiro, chiedendo poi a Lorenzo se così il satiro fosse abbastanza spaventoso.

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Lorenzo comprende immediatamente il potenziale immenso di questo ragazzo e lo invita, pertanto, a crescere con i suoi figli ed i suoi maestri saranno gli stessi dei figli di Lorenzo, due dei quali diventeranno papi, Leone X e Clemente VII.

Michelangelo avrà come educatori i filosofi ed i matematici più importanti del suo tempo, Marsilio Ficino, Pico della Mirandola, Angelo Poliziano, Luca Pacioli.

Anche da questo si deduce l’altissimo valore della sua arte, che ben traduceva gli insegnamenti ricevuti da questi grandi maestri.

Proprio a Michelangelo alla fine del 1400, al ritorno dal loro esilio, i Medici chiesero di chiudere la loggia di Palazzo Medici Riccardi.

Infatti, dopo la morte di Lorenzo il Magnifico, a Firenze si sviluppa un movimento religioso, capeggiato da Savonarola, che, per ironia della sorte, era stato invitato da Ferrara a Firenze proprio dai Medici, che avevano sempre posto estrema attenzione verso i grandi parlatori del tempo.

Quando i Medici ritornano, non si fidano più della popolazione e commissionano a Michelangelo la finestra con annessa muratura della loggia.  I medici parlano alla popolazione, chiarendo che non sarebbero stati più i Medici di una volta, vicini alle esigenze del popolo, ma avrebbero tenuto le distanze.
Questa finestra ha delle decorazioni sotto la cornice, che sono sembrate delle ginocchia, tanto da essere definita la “finestra inginocchiata”.

Dirigiamoci verso Piazza San Lorenzo, dove vi è la Basilica omonima, la cui facciata era stata disegnata da Michelangelo, ma ne è rimasto solo il progetto e non è stata mai finita.

BASILICA DI SAN LORENZO

La BASILICA DI SAN LORENZO è la prima chiesa rinascimentale disegnata da Brunelleschi, al suo ritorno da una permanenza a Roma con l’amico Donatello per studiare le rovine romane e questa Basilica, con queste mura imponenti, fatte di pietra e mattoni, deve ricordare le rovine romane.

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Proprio come una rovina romana dà un senso di stabilità, che è l’impressione che i Medici da sempre vogliono dare di sé stessi ed è per questo che diventano degli eccellenti banchieri.

Sopra il tetto c’è una decorazione ondulata, che solitamente si trova sopra i sarcofagi romani, la Chiesa di San Lorenzo deve infatti essere vista come un sarcofago gigante, quello di una persona importantissima, ovvero Cosimo il Vecchio.

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Quando si parla della famiglia dei Medici, occorre distinguerli in due epoche.

Abbiamo la famiglia dei Medici del 400, che sono i più acclamati e che, grazie alla fondazione delle loro accademie, hanno un’influenza indiscussa sull’evoluzione delle arti e del pensiero.

Investono in cultura e finanziano l’arrivo a Firenze dei migliori insegnanti del mondo, provenienti dalla Grecia, dall’impero bizantino, da tutta Italia ed Europa.

Sono loro che riunendo le migliori menti del 400 a Firenze danno vita ad un avere propria rivoluzione culturale, che si stacca definitivamente dal Medioevo.

I Medici ristrutturano la Basilica di San Lorenzo ed edificano la tomba del più grande di loro, Cosimo il Vecchio, il Pater Patriae con un piano visionario che porterà Firenze a divenire il centro culturale d’Europa.

Il secondo ramo della famiglia Medici si ha quando Papa Leone X, figlio di Lorenzo il Magnifico, consapevole dell’imminente estinzione della famiglia, organizza il matrimonio tra sua nipote Francesca Maria Salviati, figlia di sua sorella, a rappresentanza del sangue di Cosimo il vecchio, con il cugino Giovanni dalle Bande Nere, che era il comandante delle truppe papali di Leone X.

Da questa unione nasce Cosimo I, con il quale nasce la dinastia medicea, lui è il primo Granduca di Toscana. Dalla seconda metà del ‘500 questo ramo dei Medici giungerà sino all’inizio del 1700.

I Medici si faranno seppellire molto vicino a San Lorenzo, che è il simbolo della prima famiglia, edificheranno le CAPPELLE MEDICEE.

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Attualmente sono un Museo statale, composto dalla SAGRESTIA NUOVA, che è stata disegnata interamente da Michelangelo, sotto alla quale è sepolto Lorenzo il Magnifico e dal MAUSOLEO DEI GRANDUCHI, detto anche Cappella dei Principi, completamente decorato a commesso fiorentino, una delle arti più costose mai inventate, che crea decorazioni usando pietre dure. Il commesso fiorentino richiedeva molto tempo e lavoro, poiché le pietre andavano trovate, lavorate ed occorreva usare il colore naturale delle stesse.

Una volta a Piazza San Lorenzo vi era qui il Mercato di San Lorenzo, creato nella seconda metà dell’Ottocento.

MERCATO CENTRALE

Quando nel 1865 Firenze divenne capitale d’Italia, era ancora una città medievale con piccole stradine come labirinti, si pertanto il via ad una ristrutturazione della città ed alcuni quartieri medievali scompaiono, come ad esempio Piazza della Repubblica, creata per dare a Firenze una piazza degna della capitale, viene anche costruito l’edificio del MERCATO CENTRALE, che è aperto tutti i giorni sino alle 2:30, dove si possono trovare prodotti provenienti da tutta la Toscana, specialmente da provincia di Firenze.

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Proprio dentro l’edificio del Mercato Centrale nasce nella seconda metà dell’Ottocento Carlo Lorenzini, conosciuti in tutto il mondo come Collodi, il creatore di Pinocchio.

Pinocchio per la neonata Italia ebbe uno scopo educativo altissimo, servì ad insegnare l’italiano, poiché è una storia da bambini scritta da un fiorentino con un linguaggio molto semplice e comprensibile a tutti.

Tra i medici ricordiamo una donna, Anna Maria Luisa, che giunge a Firenze dopo la morte di suo marito, il principe elettore Palatino di Dusseldorf, e firma un contratto con gli Asburgo Lorena, che, dopo l’estinzione dei Medici gli succedono per lignaggio sanguigno.

Anna Maria Luisa è un personaggio molto importante per Firenze, è lei che firma un contratto con gli Asburgo Lorena secondo il quale tutte le collezioni medicee fiorentine vengono regalate alla città di Firenze ed è così i possedimenti dei Medici diventano della città di Firenze.

Andiamo nel quartiere di Santa Maria novella, che dà il nome alla stazione.

Passeggiando per le strade, dobbiamo considerare alcune curiosità e particolarità.

Si possono notare che vi sono facciate a sporti su mensole, gli sporti sono gli affacci dei palazzi sulla strada, che rappresentano spazio in altezza esentasse, perché la tassa sullo spazio si calcolava solo sul perimetro delle fondamenta e così con gli sporti si risolveva il problema atavico di pagare meno tasse.

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Nel centro di Firenze vi sono molti edifici che richiamano la forma di una nave, ma di questo ne parlo poco dopo.

Notiamo per strada dei punti di vendita del vino, le cosiddette BUCHETTE DEL VINO, con anche gli orari di apertura.

Delle Buchette si ha notizia già alla meta del Cinquecento, attraverso questi fori si vendevano le fiaschette di vino in modo da evitare contatti tra le persone, specialmente in tempi di peste, ed era per di più prevista l’esenzione fiscale anche per questa.

Nella foto sottostante c’è la Buchetta del Vino della Cantina Bartolini Salimbeni Vivai  in via del Giglio, 2.

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SANTA MARIA NOVELLA

SANTA MARIA NOVELLA è una Basilica gotica, costruita dai domenicani nella seconda metà del 1200, quando questa zona era ancora al di fuori della città.

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Santa Maria Novella la riconosci per i marmi striati bicromi di Carrara e poi per la stazione centrale.
La Basilica di Santa Maria Novella è un capolavoro di Leon battista Alberti, il teorico del Rinascimento, colui che ha verificato su basi matematiche tutte le proporzioni all’interno dei quadri, delle sculture e delle architetture, colui che crea questo binomio tra l’arte espressiva e la geometria, la matematica, che proprio nell’arco del 1400 viene riscoperta.

Il Rinascimento è anche una rivoluzione tecnologica, basti pensare alle invenzioni del più grande di tutti, Leonardo da Vinci.

La facciata viene inscritta da Leon battista Alberti in un quadrato perfetto, insieme al sole, il simbolo dei domenicani.

Le Basiliche gotiche sono degli enormi strumenti scientifici, calcolano tutti i movimenti del sole, a riprova di ciò troviamo gli strumenti astronomici di Ignazio Danti, quali la complessa Meridiana sulla facciata in basso a destra.

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Ignazio Danti, astronomo granducale, è colui che ha calcolato proprio all’interno di questa basilica il Calendario Gregoriano, sfruttando proprio la Basilica per fare i suoi calcoli.

Su lato sinistro della facciata troviamo ancora un altro strumento scientifico, l’armilla equinoziale, ovvero due cerchi incrociati, che proiettano l’ombra sulla facciata e durante gli equinozi ed i solstizi l’ombra diventa una linea precisa.

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Il 25 marzo un raggio solare passa attraverso un buco di una colonnina, a lato dello strumento geometrico, e va dentro la chiesa ad illuminare una scena dell’annunciazione, che è stata fatta dal Brunelleschi per il pulpito di Santa Maria Novella.

Il 25 marzo è un giorno importantissimo per Firenze, per i fiorentini è sempre stato il primo giorno dell’anno, solo dal 1750 in poi viene adottato il calendario gregoriano.

Questa facciata si ispira al Battistero di Firenze, è una Basilica che nasce gotica e lo vediamo dalle finestre che terminano con arco acuto, esattamente come gli avelli, le tombe di cittadini illustri poste a lato e davanti alla facciata di Santa Maria Novella ed è l’unica decorazione marmorea presente quando Leon Battista Alberti ha rivestito di forme rinascimentali questa Basilica.

Sotto il sole c’è una scritta che ricorda il finanziatore di questa opera di ristrutturazione, Giovanni Oricellai, la cui figlia era andata in sposa a Lorenzo il Magnifico, l’indiscusso Signore di Firenze.

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Su questa piazza nel XVI secolo Cosimo I fa costruire un’arena, delimitata dai due obelischi intorno ai quali correvano i cocchi, che erano carri trainati da cavalli da lavoro e non velocissimi.

Sotto la piazza, ai tempi dei Romani vi era proprio l’arena, che solitamente veniva collocata fuori dell’area cittadina e sino alla fine del 1200 questa zona non rientrava nella città.

In fondo si vede una loggia, che si rifà alla prima loggia rinascimentale, che venne fatta da Brunelleschi nel 1418 per un orfanotrofio, L’Ospedale degli innocenti, ma bisogna sapere che Brunelleschi per disegnare la prima loggia rinascimentale della città si rifà al Battistero.

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Prendendo via della Scala, troviamo una vera e propria chicca, la farmacia più antica d’Europa.

OFFICINA PROFUMO-FARMACEUTICA SANTA MARIA NOVELLA

L’Officina Profumo-Farmaceutica Santa Maria Novella si trova in Via della Scala 16 ed è più comunemente conosciuta come Farmacia Santa Maria Novella.

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Annessa al complesso della Basilica di Santa Maria Novella, fu aperta dai domenicani nel 1221 ed è ancora in attività.

Già nel 1331 si hanno testimonianze della loro produzione di acqua di rose come disinfettante. Ma l’attuale Profumeria risale al 1612, quando era rinomata come spezieria.

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Era talmente conosciuta e famosa per le sue fragranze da divenire la Fonderia di Sua Altezza Reale nel 1659.

Oggi entrare nella Farmacia Santa Maria Novella è un salto nel tempo in un’opera d’arte vera e propria, tra affreschi bellissimi, quadri, antichi mortai.

Si accede attraverso un corridoio adornato di piante colorate ed un portale in pietra, che conduce alla SALA DI VENDITA, che originariamente era la Cappella dedicata a San Nicola di Bari e donata ai Frati domenicani di Dardano Acciaioli, affetto da una malattia a cui i medici diedero come cura l’uva “ursina”, in quanto non avevano trovato altro rimedio. Questo tipo di uva era introvabile, ma i frati domenicani la coltivavano nel loro orto e la donarono a Dardano che miracolosamente guarì.

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Si accede poi alla SALA VERDE, inizialmente pensato come abitazione, ma in realtà divenne sala ricevimento degli ospiti con degustazione del loro famoso Alchermes, che ancora oggi vendono ed è una prelibatezza unica.

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Poi vi è la magnifica SACRESTIA con le pareti interamente affrescate con le Storie di Cristo.

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Giriamo il quartiere di Santa Maria Novella, che è come un labirinto, la parte molto medievale della città, dove si trovano ancora attività tradizionali, la Firenze vera e verace, e dirigiamoci verso Palazzo Antinori.

PALAZZO ANTINORI

Gli Antinori sono i più antichi vinaioli fiorentini, che già nel 1864 erano iscritti all’arte dei vinaioli.

Questo palazzo, sito in Piazza degli Antinori, 3,  fu acquistato dagli Antinori 600 anni fa e, come tutti i palazzi rinascimentali, sin dalla sua progettazione aveva al piano terra le attività di commercio e qui c’era l’attività di vendita di vino.

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Entriamo dentro per vedere com’era un palazzo rinascimentale, troviamo una corte interna con le piante, sopra c’è una terrazza aperta, dove aveva luogo la vita della famiglia durante il giorno lavorativo, a sera chiudevano le porte ed avevano un ambiente fresco e pulito.

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Il palazzo rinascimentale, che si va a sostituire alla torre, si sviluppa a partire dal 1400 grazie ai Medici.

La maggioranza di questi palazzi rinascimentali alla metà del 1400 aveva già l’acqua che arrivava a tutti i piani, con un sistema di cisterne gigantesche che nella corte interna, sotto il pavimento, raccoglievano l’acqua piovana.

Anche a Palazzo Antinori troviamo un’altra buchetta del vino.

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VIA DE’ TORNABUONI

Passeggiamo per VIA DE’ TORNABUONI, lussuosa via di Firenze, che dalla seconda metà del ‘500 in poi è stata usata per le parate granducali.

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Nella quotidianità i fiorentini non vedevano mai il Granduca, perché aveva tutto un sistema di corridoi segretissimi, che portava il Granduca da Palazzo Pitti nei vari posti di lavoro o di rappresentanza.

PALAZZO DUDLEY

Vediamo ora il Palazzo a forma di nave, che sembra proprio una caravella.

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Perché costruivano Palazzi a forma di nave? Le famiglie fiorentine sono sì banchieri, ma sono anche commercianti, che mercanteggiano preziosi broccati ed oggetti di qualità in tutto il mondo viaggiando per mare. Notiamo infatti la prua di una nave, in alcuni palazzi si trovano anche le ancore lungo le pareti.

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Tra via Tornabuoni e Piazza Strozzi si trova uno dei più bei Palazzi Rinascimentali d’Italia: Palazzo Strozzi.

PALAZZO STROZZI

PALAZZO STROZZI apparteneva al banchiere Palla Strozzi, l’uomo più ricco di Firenze, ancor di più di Cosimo de’ Medici.

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Mentre i Medici, però, si costruiscono un palazzo rinascimentale, gli Strozzi continuano a vivere nelle torri.

Palazzo Strozzi mantiene le proporzioni originali ed ha una forma a cubo, con all’interno una bellissima corte. In alto vi è l’altana, ovvero una terrazza coperta da un tetto, come si può vedere, dalla terrazza non guardano fuori, ma dentro, perché è dentro il posto dove si sta bene.

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Bisogna comprendere come secoli con l’aria insalubre delle strade, chi viveva nel palazzo, poteva benissimo vivere solo all’interno, fornito di tutti i servizi quali l’acqua, ambiente pulito ed aria respirabile.

Lasciamo Palazzo Strozzi per proseguire lungo Via degli Strozzi e giungere a Piazza della Repubblica-

PIAZZA DELLA REPUBBLICA

PIAZZA DELLA REPUBBLICA, con il grande arco della seconda metà dell’Ottocento, si trova nel luogo in cui c’era l’antico mercato di Firenze, che venne smantellato proprio per creare Piazza della Repubblica.

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Perché creare questa piazza? Doveva dare maggior pregio alla città e renderla più simile ad una città europea, come Parigi o Londra, e non medievale.

Fu creato un quartiere più consono al momento in cui Firenze divenne capitale d’Italia, abbattendo l’antico Mercato ed anche il ghetto di Firenze, che era il secondo ghetto più antico d’Italia subito dopo quello di Venezia.

Possiamo avere un’idea di come fosse Firenze grazie ai Macchiaioli, che, proprio nel momento in cui la città veniva sventrata per essere ricostruita, ci hanno lasciato una testimonianza di come fosse la Firenze medievale.

Al tempo dei Romani, Piazza della Repubblica corrispondeva al Foro, c’era il Tempio Capitolino Romano e vi erano le terme, c’era una cisterna, dove confluiva tutta l’acqua dell’acquedotto romano, e poi veniva pompata dalla cisterna e diffusa in tutte le parti della città.

 

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La colonia romana fu fondata nel maggio del 59 a.C. sotto Giulio Cesare, per questo Florenzia, perché il mese di maggio è quello in cui fioriscono spontaneamente i gigli sui colli fiorentini, tanto che il giglio finisce per essere il simbolo della città.

Il simbolo dei Medici è quello di sei palle, che rappresentano i soldi. I Medici arrivano a Firenze dal Mugello nel ‘200 durante le guerre tra i Guelfi ed i Ghibellini. Appartengono ad una famiglia ghibellina, cambiarono nome e stemma familiare per non prendere nessuna delle due parti.

Il nome Medici deriva dai loro santi patroni, Cosimo e Damiano, i santi medici, mentre lo stemma lo mutuano dall’Arte del Cambio, a cui prendono lo stesso simbolo delle palle sullo scudo, ma ne invertono i colori: l’arte del cambio ha palle d’oro con sfondo rosso, i Medici invece hanno palle rosse su sfondo oro.

Nella zona ottocentesca di piazza della Repubblica, attraverso i disegni dei Macchiaioli possiamo vedere come Firenze fosse un labirinto ed avesse i bassi come Napoli o Genova. Come già accennato, era la zona Mercato vecchio ed i Medici si stabilirono proprio qui, a testimonianza di ciò esiste Via dei Medici.

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Si trasferiscono nella zona di Palazzo Medici Riccardi nel 1413, quando diventano banchieri del Papa Giovanni XXIII, poi dichiarato antipapa. Nonostante ciò, continuano ad essere potenti e soprattutto a mantenere il ruolo di banchieri del Papa, cosa che li porterà esattamente 100 anni ad avere il primo Papa mediceo, Leone X nel 1513.

VIA CALIMALA

La via che costeggia Piazza della Repubblica si chiama CALIMALA, il cui nome vuol dire cattiva strada, perché un tempo era un ricettacolo di donne di malaffare e ladri, ragion per cui sull’arco c’è scritto “da secolare squallore a vita nuova restituito”.

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Calimala dà il nome alla prima Corporazione di Commercianti, poiché era la prima strada sulla quale avevano i banchi, è l’arte di Calimala, l’arte del patronato del battistero, che per simbolo ha un’aquila che regge una balla di tessuti.

PALAZZO DELL’ARTE DELLA LANA

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PALAZZO DELL’ARTE DELLA LANA era la sede dell’arte della lana, un’arte importantissima il cui simbolo è un agnello che porta la bandiera, molto simile a quella dell’Opera del Duomo, infatti fu l’Arte della Lana a finanziare tutta la costruzione di Santa Maria del Fiore, compresa la cupola.

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Possiamo dire che i Medici fanno pagare tutto all’Arte della Lana, ma si prendono il merito dell’opera.

PALAZZO DEI BECCAI

Il Palazzo dei Beccai è un antico palazzo fiorentino che fu la sede dei beccai, ovvero dei macellai in fiorentino, chiamati beccai perché nel medioevo la carne più macellata era quello dei becchi. ovvero degli stambecchi.

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Nel 1974 diviene la sede dell’Accademia delle Arti del disegno, il cui simbolo sono tre cerchi, che rappresentano le tre arti principali – architettura, scultura e pittura – che grazie all’arte del disegno vengono unificate. Il disegno per i fiorentini è la regina delle arti, tutti gli artisti devono essere capaci di disegnare.

Di fronte troviamo Orsanmichele, ma di questo ne parliamo nella Parte II, cliccando qui FIRENZE II PARTE

 

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