Nel Medioevo esisteva un borgo, il cui skyline era scandito da ben 72 Torri, che la facevano somigliare ad una Manhattan ante litteram, tutta italiana e probabilmente mondiale. Era riconoscibile in lontananza e le torri erano simbolo di potenza, questo meraviglioso borgo è San Gimignano.
Immagina per un attimo di fare un salto temporale e ritrovarti nel Medioevo, di essere un “Guglielmo da Baskerville” che peregrina lungo la Via Francigena, che porta a Roma, e tra fitti boschi, fiumi e colline ti ritrovi a contemplare un borgo il cui orizzonte è scandito da un numero sconcertante di torri e tu sai che ogni torre significa una famiglia potente, ne rimarresti spaventato o ammirato?
Di queste 72 Torri ne rimangono 14, che rendono San Gimignano ancora oggi uno dei borghi più particolari del mondo. Un’altra curiosità è che qui esistono le Torri Gemelle.
L’origine di San Gimignano è molto più antica delle sue vestigia medievali, è etrusca; lo si è appreso dai reperti archeologici ritrovati, ma anche da alcune parole della toponomastica.
Come in ogni località italiana, in questa terra sono giunti i Romani, che vi hanno costruito un forte chiamato Silvia, sicuramente per l’abbondanza di foreste che circondavano l’abitato.
L’attuale nome deriva da Santo Gemignano, il vescovo modenese del IV secolo d.C., che liberò San Gimignano dai barbari. Vi furono poi i Longobardi e pare che vi abbia soggiornato anche Carlo Magno.
Un documento ufficiale dell’anno 929 ci permette di sapere che San Gimignano fu sotto la diocesi di Volterra e vi rimase quasi fino al 1800.
Ciò che portò lo sviluppo di San Gimignano fu il passaggio della Via Francigena, che portava i pellegrini dal nord Europa a Roma e viceversa, ma che divenne frequentata da mercanti, commercianti, artisti, viandanti e che garantì flusso di persone e denaro. Sorsero locande, ospedali, monasteri, chiese e la vita fiorì.
Anche a San Gimignano i “Poveri Cavalieri di Cristo”, ovvero i Templari, ebbero una loro magione, ma non dimentichiamo che ci furono anche i Cavalieri di Malta.
L’occupazione spagnola prima e Cosimo I de Medici dopo portarono San Gimignano alla decadenza, il Granduca con una bolla proibì ogni spesa sacra per la cittadina. Tuttavia, incredibilmente Cosimo I con la sua bolla un’azione buona per il borgo la fece, preservò San Gimignano dalla distruzione totale delle torri, consentendo a noi oggi di vederla nel suo aspetto medievale.
San Gimignano va visitata a piedi, per cui se giungi a San Gimignano con la macchina, la prima preoccupazione è quella di parcheggiare.
È un tuffo nel Medioevo, quello vero, quello fatto di abitazioni in pietra che si elevavano in alto, più era alta l’abitazione e più potente era la famiglia, vi erano strade in salita e discesa lastricate in cotto o in pietra e poi rocche, castelli, chiese, cinta murarie e porte d’ingresso.
Il suo centro storico non è molto esteso ed il fulcro della città è PIAZZA DEL DUOMO.
PIAZZA DEL DUOMO
La bellissima Piazza ospita la Cattedrale Collegiata di Santa Maria Assunta, il Palazzo del Podestà ed il Palazzo del Comune.
LA COLLEGIATA DI SANTA MARIA ASSUNTA
La Cattedrale è uno splendido esempio di romanico, risale al 1056, ma venne consacrata da Papa Eugenio III nel 1148.
La facciata è del 1200, ma subì diversi rimaneggiamenti, come ad esempio essere stuccata e dipinta agli inizi del 1800, per poi essere ripulita da questa profanazione solo nel 1896.
Il biglietto d’ingresso è ben speso, perché ti lascerà a bocca aperta.
La Chiesa è divisa in tre navate, divise da archi che formano sette campate e si poggiano su colonne con capitelli romanici.
L’importanza della Collegiata è data dal ciclo di affreschi contenuti al suo interno.
In fondo alla navata centrale sull’arco trionfale troviamo Cristo in pietà sul Sepolcro
Lungo la navata sinistra vi sono le Storie del Vecchio Testamento e lungo quella destra le Storie del Nuovo Testamento.
Nella Cappella di Santa Fina sono contenute le reliquie della Santa protettrice di San Gimignano, morta nel 1253.
La Cappella viene considerata un capolavoro del Rinascimento Fiorentino, realizzata da Giuliano da Maiano. La decorazione scultorea fu eseguita dal fratello, Benedetto da Maiano, considerato uno dei più importanti scultori del 1400, che utilizzò il marmo al posto della pietra per impreziosire la Cappella.
Ciò che dà ancor più lustro alla Cappella sono gli affreschi di Domenico del Ghirlandaio, splendidi.
Usciamo dalla Cattedrale e guardiamo il PALAZZO DEL PODESTA’.
PALAZZO DEL PODESTA’
Il nome già ci dice che ospitava il Podestà con la sua famiglia ed è uno degli edifici più antichi della città.
Il Palazzo del Podestà è caratterizzato dalla Torre “Rognosa”, chiamata così perché fu un carcere e quindi abitato da chi aveva rogne. E’ alta 51 metri e secondo uno statuto del 1255 non poteva esserci una torre più alta, anche se vi fu una deroga a ciò ed abbiamo infatti Torre Grossa, alta 54 metri.
Con le spalle alla Cattedrale, sulla sinistra abbiamo le Torri gemelle di Palazzo Paltroni-Salvucci, un po’ oltre la Torre di Palazzo Useppi-Chigi.
Io provo solo ad immaginare cosa fosse San Gimignano nel Medioevo con le sue Torri, probabilmente avrà sortito sugli avventori lo stesso effetto che oggi hanno su di noi New York o Dubai.
Per comprendere l’effetto delle torri devi solo salirne una ed io sono andata su quella più alta, TORRE GROSSA.
TORRE GROSSA
Torre Grossa, terminata nel 1311, è in travertino ed ha una base quadrata, come tutte le torri di San Gimignano.
Come ho già detto in precedenza, è alta 54 metri e devi percorrere 218 scalini, che devo ammettere mi aspettavo molto peggio, invece li ho affrontati tranquillamente, caldo permettendo.
La vista sulla città e sulla circostante Val d’Elsa è a dir poco spettacolare.
Scendiamo ed entriamo nel PALAZZO DEL COMUNE.
PALAZZO DEL COMUNE
Venne edificato alla fine del Duecento ed è attribuito al grande genio del Medioevo Arnolfo di Cambio, architetto nato a Colle di Val d’Elsa, a cui si devono a Firenze Palazzo Vecchio, la Cattedrale di Santa Maria del Fiore e la Basilica di Santa Croce, solo per citarne alcuni.
In basso vediamo l’Arringo o Arengo, ovvero dove il Podestà si affacciava per giurare fedeltà agli statuti e parlare al popolo, vi si accede tramite due rampe di scale laterali.
Per entrare nel Palazzo si deve passare un Cortile trecentesco decorato con stemmi ed in cui spicca la Cisterna dell’acqua del 1361, costruita in travertino e riporta lo stemma del Podestà Alberti.
Tramite un’elegante scala saliamo al Piano Nobile del Palazzo del Comune dove troviamo la SALA DI DANTE, ovvero la SALA DEL CONSIGLIO.
La Sala di Dante viene chiamata così in onore alla visita del Sommo Poeta a San Gimignano nel 1299 per conto della Lega Guelfa.
Nella Sala vi sono un ciclo di affreschi dedicati a Carlo d’Angiò, ma quello più notevole è la Madonna in Maestà, realizzato da Lippo Memmi, che era un seguace della scuola di Simone Martini e si ispira proprio ad una sua celebre Maestà, custodita nel Palazzo Pubblico di Siena.
Sopra si accede alla CAMERA DEL PODESTA’ con un ciclo di affreschi realizzati dal padre di Lippo, Memmo di Filippuccio, e presentano scene d’amore, probabilmente l’iniziazione sessuale del signore.
Lasciamo il Palazzo per dirigerci verso la ROCCA DI MONTESTAFFOLI.
ROCCA DI MONTESTAFFOLI
La Rocca di Montestaffoli fu costruita nel 1353 sull’omonimo colle per volere di Firenze, che aveva sottomesso la città. Venne edificata lungo la cinta muraria, usando la medesima pietra e dandole una forma a trapezio.
Non vi rimane molto se non ruderi, ma la vista della città da lì sopra è molto suggestiva.
A San Gimignano si produce la Vernaccia e la Rocca di Montestaffoli è l’ex sede del Museo del Vino Vernaccia di San Gimignano, scelta proprio perché da qui si domina la valla di produzione del celebre vino.
Scendiamo verso PIAZZA DELLA CISTERNA.
PIAZZA DELLA CISTERNA
Piazza della Cisterna era l’antico centro commerciale della città con le sue caratteristiche case medievali di travertino e mattone rosso.
Il nome della piazza è dato dalla Cisterna a forma ottagonale, costruita nel 1237.
La Torre che campeggia è chiamata Torre del Diavolo, la leggenda vuole che il proprietario al ritorno da un viaggio avesse trovato la torre più alta ed avesse attribuito questa “crescita” ad un sortilegio del demonio.
Lascio San Gimignano percorrendo una delle sue vie principali, con splendidi archi, palazzi medievali, ma anche tante botteghe e ristoranti, che contribuiscono a mantenere viva ed intatta questa meravigliosa città medievale.
P.S. 2 luoghi da non perdere vicino San Gimignano:
La splendida Siena e ti consiglio di leggere SIENA TRA PALIO, SANTI E CONTRADE
Abbazia di San Galgano e la spada nella roccia di Montesiepi, leggi qui ABBAZIA DI SAN GALGANO ED EREMO DI MONTESIEPI