Di Fes te ne innamori e sai perché?
Perché quando entri nella sua Medina, il mondo è racchiuso in un labirinto di suoni, colori e profumi.
Perché quando il tuo incedere lento incrocia quello affaticato dei muli che trasportano le merci, senti un senso di profonda tenerezza e di un passato fatto di semplicità.
Perché c’è della magia nel lavoro di un artigiano che con sapiente maestria lavora cornici di legno e di ferro battuto ed un altro che dipinge con dovizia di particolari un semplice piatto di ceramica.
Perché a Fes le fiabesche architetture ispano-islamiche convivono con quelle coloniali francesi.
Di Fes te ne innamori anche quando l’odore acre dei coloranti delle stoffe pervade il tuo olfatto, ma il tuo sguardo è rapito dalla visione di tessuti grezzi appesi e di uomini a torso nudo immersi in tantissime vasche colorate.
Fes è la città santa e la capitale morale del Marocco, lo è a livello culturale e spirituale.
E’ la più antica delle 4 città imperiali del Marocco, insieme a Rabat, Marrakech e Meknes, mete imperdibili in un viaggio alla scoperta del Maghreb.
BREVI CENNI STORICI
Conoscere la sua storia ti fa comprendere meglio come Fes sia figlia di uno straordinario incrocio di persone e di stili.
La città fu fondata nel 791 da Moulay Idriss, discendente niente poco di meno che di Maometto. Il nome Fes significa piccone, dal colpo dato alla fondazione della città.
Si individuano 3 nuclei di Fes: Fes-El-Bali, la città moresca dell’IX secolo, Fes El-Jedid, la città imperiale del XIII secolo e la città nuova francese a partire dal 1920.
Giunsero qui i musulmani andalusi cacciati da Cordoba e gli esuli di Kairouan in Tunisia, che si stanziarono in due zone differenti, ma che contribuirono alla diffusione delle loro culture antiche e dissimili, ma unite nell’Islam.
La città ebbe continui e proficui scambi con la Spagna, che la abbellirono ed accrebbero la sua fama, ed anche quando Fes non fu più una capitale imperiale, le dinastie degli Almoravidi e degli Almohadi la tennero in grande considerazione.
Quando nel 1250 torna ad essere capitale, cominciano i lavori di Fes el-Jedid, la Città nuova, in contrapposizione a Fes el-Bali, la Città Vecchia.
Si susseguono anni di splendore, di fervore culturale con l’università di Karaouin, di commerci con l’occidente e di architetture raffinate.
Fes smette di essere capitale per il periodo del regno del sultano guerriero Moulay Ismail, che la stabilisce a Meknes, ma i suoi successori la riportano a Fes.
Con il protettorato francese del 1912, la capitale diviene definitivamente Rabat.
TOUR DI FES EL-BALI
A Fes devi andare a piedi e dedicarle almeno due giorni, lei ti li richiederà a pieno e tu ne uscirai ricco di un’esperienza indimenticabile. Non si può non partire dall’anima di Fes, la Medina di Fes el-Bali, ovvero la città vecchia, e facciamolo dalla sua porta principale.
BAB BOUJELOUD
Bab Boujeloud è la porta d’ingresso della Medina, maestosa con i suoi smalti color blu all’entrata, il blu di Fes ed il blu del cielo, mentre la facciata che dà all’interno della Medina ha il color verde dell’Islam.
Fu edificata nel 1913 con il classico stile moresco, che riprende quel retaggio ispano-islamico che contraddistingue l’architettura del Marocco.
Osservandola da fuori, attraverso l’arco della porta si ammirano di fronte i minareti della Madrasa Bou Inania e della Moschea Sidi Lezzaz. Appena varcata la porta, si entra in una piazzetta con ristoranti che dà accesso alla Medina.
LA MEDINA
La Medina in arabo significa la città, il cuore pulsante della comunità. E’ la parte antica, concepita come un labirinto di vie strette, ma a volte tanto strette da essere al tuo passaggio un incontro-scontro con un mondo variegato, fatto di persone, merci e muli.
Pare che il Profeta Maometto abbia detto che la larghezza delle strade dovesse essere misurata in base alla larghezza di 3 muli, messi uno accanto all’altro.
I muli sono un’istituzione e Fes è la città con più muli al mondo, la mia guida mi riporta che se ne contano 5000. Questi animali sono giunti qui portati dal fondatore della città, Moulay Idriss nell’VIII secolo, al tempo della conquista araba e della costruzione dell’Impero marocchino.
Il mulo diviene tutto: vedi un mulo che trasporta merci, trainato dall’uomo; vedi un uomo trasportato dal mulo e vedi i muli “parcheggiati” al palo stradale, legati come fossero biciclette in altre città.
Nella Medina devi prestare tanta attenzione e riporto la mia esperienza personale in questo dedalo straordinario di vie, di salite e di discese.
La Medina racchiude un mondo di artigiani, venditori, facchini, ristoratori, artisti, di gente comune che si reca lì per comprare, per socializzare o semplicemente per trascorrere il tempo.
Non c’è posto migliore per comprendere il Paese, la sua gente ed i suoi costumi.
Continuiamo il nostro tour a piedi per scoprire cosa ci riserva la Medina.
MADRASA BOU INANIA
Subito attraversata la porta Bou Boujeloud e la piazzetta, un po’ più avanti troviamo la Madrasa o Medersa Bou Inania, è la francesizzazione del nome del suo fondatore Abu Inan Faris.
La madrasa è la scuola di studi religiosi islamici, dove si apprende la lingua araba ed i principi fondamentali dell’Islam.
La Madrasa è accessibile sino ad un certo punto anche ai non musulmani ed è così che ai nostri occhi si prospettano le meravigliose architetture moresche della dinastia dei Merinidi.
E’ l’unica Madrasa di Fes ad avere il Minareto, in color verde, visibile già dalla porta Bab Boujeloud.
E’ un gioiello nel cuore di Fes, rimani abbagliato dalla raffinatezza delle maioliche, dalle porte in legno, dalle merlettature nel gesso e dalla cupola a stalattiti in legno.
Di fronte alla Madrasa, c’è un famoso orologio del 1357, un’opera straordinaria di ingegneria idraulica. E’ una clessidra ad acqua non più funzionante, ma ne è stato dedotto il meccanismo ad ore ineguali, più corte d’inverno e più lunghe d’estate.
PIAZZA EL-NEJJARINE
El-nejjarine in arabo significa carpentiere ed il nome è dovuto al mercato antistante dei carpentieri. Viene considerata la piazza più bella della Medina con la fontana di maiolica smaltata con tettoia in legno e con il Fondouk Nejjarine.
La fontana o saqayya era concepita come un’opera di beneficenza, che serviva per dare da bere a chi transitasse e soprattutto agli ospiti dell’albergo, ovvero del fondouk.
I fondouk furono essenziali nello sviluppo economico del Maghreb. Erano degli hotel per viaggiatori delle caravane, che attraversavano l’Africa sahariana fino al Marocco. Erano situati in una piazza e gli avventori arrivavano qui con i loro cammelli e vi trovavano alloggio.
Al piano terra vi erano le stalle ed al piano superiore le camere per gli ospiti.
Il Fondouk Nejjarine ha assolto il compito dei fondouk come hotel per i commercianti che arrivavano a Fes, ma oggi ci consente di avere un’idea dell’architettura tipica del Riad Marocchino, con più piani ed un cortile o un giardino interno. All’interno c’è una monumentale entrata, abbellita da decorazioni floreali in stucco e baldacchino in legno intagliato.
ZAOUIA DI MOULAY IDRISS
Faccio la prima precisazione: è interdetta l’entrata ai non musulmani, è un luogo sacro.
Qui risiede la tomba del fondatore di Fes ed è un vero e proprio luogo di pellegrinaggio per i marocchini, Moulay Idriss viene venerato come un santo.
All’interno c’è la Moschea e la sala sontuosa in cui risiede la tomba di Moulay Idriss ed attraverso un’apposita fessura, posta vicino la porta riservata alle donne, i fedeli possono toccare con mano la tomba.
MOSCHEA E UNIVERSITA’ KAROUINE
E’ la grande Moschea di Fes, la più antica del Marocco.
Deve il suo nome agli esuli dalla città tunisina di Kairouan; fu edificato inizialmente nel 857d.C. come un oratorio, ma poi venne trasformato in Moschea del venerdì con un Minareto, fu ampliata la struttura con tre madrase, ossia tre istituti religiosi islamici, una sala abluzioni, una biblioteca islamica da 30.000 volumi.
Ai non musulmani tocca vedere solo l’entrata principale.
Il giro continua verso le concerie e già l’olezzo è la migliore guida per arrivarci.
Nella Medina, un labirinto di vie strette, occorre sempre tenere gli occhi ben aperti, ma questa è una raccomandazione che vale per qualsiasi posto del mondo. E’ bene comunque sapere che gira la polizia turistica, degli agenti in borghese messi lì per la sicurezza dei turisti. Ho infatti assistito alla scena di un uomo prelevato da altri due ed allontanato con forza.
La situazione mi ha lasciata basita, nonostante la gente li attorno continuasse a lavorare, camminare, chiacchierare come se nulla fosse avvenuto. Ho chiesto ad un commerciante cosa fosse successo e mi ha risposto candidamente che era un ladro e che avevano fatto bene.
Non si finisce mai di imparare in un viaggio!
LA CONCERIA CHOUWARA
E’ indubbiamente il luogo più iconico e visitato di Fes, ovvero la più antica conceria del mondo. E’ un incredibile salto nel passato, in un modo di lavorare che risale a secoli orsono e che continua ad essere perpetrato alla medesima maniera al giorno d’oggi.
I segreti del mestiere del conciatore si tramandano di padre in figlio e le concerie appartengono a cooperative.
Sotto un sole che brucia ed esalazioni da svenimento, uomini a torso nudo si calano nelle vasche di acque colorate per immergervi le pelli.
Per avere una visione d’insieme della conceria, ti fanno salire su una terrazza e prima di farlo ti danno della menta fresca da odorare, come ausilio per sopportare quell’odore acre ed asfissiante. A dir il vero non serve a molto, è piuttosto una questione di assuefazione dell’olfatto.
Viene fatto tutto a cielo aperto: vi sono grandi vasche d’acqua tiepida, in cui le pelli vengono reidratate, altre di acqua limpida per il risciacquo delle stesse e vasche in cui avviene la tintura delle pelli. In queste ultime, le pelli vengono sottoposte a trattamenti vari, che includono lo stare a bagno per giorni in urine ed escrementi animali per dar loro consistenza.
Si può comprendere il perché di quell’odore nauseabondo!
PIAZZA ES-SEFFARINE
Questa piazza con degli alberi ed una fontana francese è nel cuore del souk, ovvero il mercato, degli artigiani che lavorano il metallo. Qui è tutto un tintinnio di metalli, un suono di martello che batte a ritmo costante ed è la musica degli scultori di specchi, cornici, tegami, souvenirs e tutto ciò che possa avere un aspetto metallico.
Ovviamente, non ho saputo resistere all’altro “suono”, quello delle contrattazioni.
Qui possiamo aprire il capitolo “l’arte del contrattare”.
Ognuno adotta un proprio metodo di contrattazione, il mio è sfiancare con una montagna di parole e far capire che non ho bisogno del loro prodotto.
Comincia una lunga disputa di benevole menzogne da ambo le parti: narro di improbabili imprese che io ed i miei parenti abbiamo in Italia e che, guarda caso, producono le stesse cose che mi propongono, di cui ovviamente non ho bisogno e che pertanto sono io a far loro il piacere di comprargliele.
Insomma, la regola è mai accettare il primo prezzo offerto. La mia regola è non accettare mai prima di minimo quindici minuti e soprattutto prima che cominci la sceneggiata.
Si assistono a scene incredibili: il venditore si offende, volta le spalle e se ne va all’interno del suo negozio. Sopraggiunge un altro individuo, che fa da paciere e mediatore e ti chiede quando tu sia disposto a spendere.
Anche se te ne vai, esiste “la voce della Medina”, tutti sapranno cosa cerchi e ti offriranno quel prodotto ad ogni passo che farai ed ad un prezzo inferiore a quello della precedente contrattazione.
A meno che non sia periodo di Ramadan, berrai un tè o un caffè con loro e parlerai di te e del tuo mondo, come non faresti neanche con uno psicologo.
Alla fine di questo teatrino, sarai tu stesso a richiedere i servigi di un mulo per trasportare le merci acquistate!
FES EL-JEDID
Fes el-Jedid è la città imperiale fortificata, costruita nel XIII secolo dai Merinidi ed ampliata con il Mellah, il quartiere ebraico. Per girare Fes le-Jedid, occorre calcolare almeno due ore.
DAR EL MAKHSEN O PALAZZO REALE FES
Lo straordinario Palazzo Reale spicca nella sua piazza per le sue porte fatte con piastrelle smaltate dorate e legno di cedro intarsiato, ma è l’unica cosa che ci è concessa di vedere.
Il suo interno possiamo solo immaginarlo leggendo le guide, che ci dicono che è un complesso di 80 ettari con giardini, Moschea, Madrasa e diversi edifici.
Inoltriamoci invece verso il Mellah.
MELLAH
Mellah in arabo significa “sorgente di sale” ed è qui che fu costituito il primo quartiere ebraico del Marocco. Corrisponde ai ghetti dell’Europa e risale al 1438. Il Mellah testimonia un passato di convivenza culturale e religiosa tra i musulmani e gli ebrei.
Il quartiere attualmente non è più abitato dagli ebrei, che sono ormai tornati in Israele, ma vi è ancora la Sinagoga Ibn Danan, costruita nel XVII secolo, e che si può visitare al suo interno. Si possono ammirare le sue belle architetture, i soffitti in legno e le piastrelle blu delle mura.
A Fes vanno dedicati almeno due giorni, è una città da capire, da vedere e da godere con i suoi tempi e non i nostri. Io mi ci sono persa dentro ed ho ritrovato un mondo a me sconosciuto.
In finale ti dico: dormi in un Riad, affitta una guida esperta, non stressarti ai richiami dei venditori, prova i loro cibi e vivi la Medina!
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Maria Pia Maghernino
CONSIGLI ED INFORMAZIONI DI VIAGGIO:
DOCUMENTI NECESSARI PER IL SOGGIORNO: Per un viaggio turistico che non superi i 90 giorni bisogna essere muniti di passaporto la cui validità residua sia di almeno 6 mesi. Anche il minore deve essere munito di un suo passaporto.
MONETA UFFICIALE: Dirham. Non è consentito portare fuori del Marocco i dirham, per cui occorre convertirli in Euro prima della partenza.
COME ARRIVARE:
– AEREO: Aeroporto Internazionale Fes-Saiss
– TRENO: da Casablanca, Marrakech, Rabat, Meknes e da ovest.
– BUS: con l’autobus si possono raggiungere mete turistiche, non accessibili dai treni.
– MACCHINA: affittare una macchina all’aeroporto, non è richiesta la patente internazionale.
TEMPERATURA: a Fes le estati sono torride e gli inverni sono più freddi (da novembre a febbraio le temperature vanno dai 7 ai 20 gradi) .
VACCINAZIONI: Non sono richieste particolari vaccinazioni.
ASSICURAZIONE DI VIAGGIO: è sempre buona norma avere un’assicurazione che copra spese mediche, trasporti e necessità impellenti.
DOVE ALLOGGIARE: La scelta degli hotel è vastissima.
COME MUOVERSI:
– prenotare un tour online o in hotel.
– Macchina in affitto e fai da te.
– Petit taxi: sono i taxi rossi con cui devi insistere affinché accendano il tassametro.
DOVE MANGIARE: La scelta è ampia, ma la Medina rimane sempre il luogo più caratteristico dove mangiare.
ABBIGLIAMENTO ED ACCESSORI
– Abbigliamento leggero e fresco con maniche corte, ma anche giacca per le zone interne. Per le donne non ho visto particolari restrizioni, se non nei luoghi di culto, ma consiglierei un abbigliamento consono.
– Occhiali da sole
– Protezione solare 50+.
– Protezione per le labbra, mani e viso.
COSA PORTARE:
– Medicine: il classico kit di medicinali come aspirina, antidolorifico, antibiotico, per problemi intestinali come vomito, diarrea, costipazione e mal di stomaco, pomata antibiotica, per irritazioni e punture di insetti, cerotti, salviettine medicali e qualsiasi altra medicina si ritenga necessaria.
– Antizanzare.
– Portare sempre contanti con sé. Si accettano le carte di credito, ma i contanti sono necessari per mance e spese locali.