“We will, we will rock you, sing it!”
Con i leggendari battiti di piedi e di mani dei Queen comincio questo viaggio nella storia del rock attraverso i luoghi in cui il gotha della musica mondiale ha trascorso la sua stravagante vita, inciso pietre miliari, regalato mitiche performance, fatto una vita sociale fuori dal comune ed in alcuni casi ha terminato la sua gloriosa esistenza.
Parliamo di leggende che sono ancora oggi la storia della musica, quali i Beatles, Rolling Stones, Queen, The Who, Led Zeppelin, Eric Clapton, Hendrix, Pink Floyd, Marley, Bowie e molti, molti altri.
“Sex and drugs and rock and roll”
Non è solo un titolo musicale, divenuto una frase popolare, ma è uno stile di vita. Erano anni controcorrente, di trasgressione ad una morale ristretta, ad etichette incatenanti, dove l’omosessualità era un reato ed il sesso un tabù. Le droghe iniziano a circolare liberamente e la loro assunzione diviene un fatto di aggregazione sociale, un fenomeno di massa. LSD arriva nel 1965 con Michael Hollingshead dagli States e le sue 5000 dosi, pare, ed è diffusione totale tra gli artisti, è rivoluzione sociale.
PSICHEDELIA
Psichedelia è la tendenza che impera, la musica e l’arte sono influenzate dall’uso di acidi, da un mix di filosofie, da stili diversi e dai colori.
“Lucy in the sky with diamonds” dei Beatles, “Shine on you crazy diamond” dei Pink Floyd, solo per citarne due, sono meraviglie della musica psichedelica.
Londra è la capitale mondiale della musica.
Per ogni artista del mondo è il posto in cui essere, è la città da vivere nei suoi eccessi e nelle sue eccentricità. Se mai esistesse una religione della musica, Londra sarebbe la sua Mecca.
La leggenda metropolitana si intreccia con una realtà allucinata, che si perde nei fermenti giovanili della “swinging London” e si ritrova nelle sale di registrazioni, in appartamenti dai party selvaggi e nei club più in voga della città.
“Niente è come sembra, niente è come appare, perché niente è reale”.
Percorriamo le zone più esclusive di Londra, come Mayfair, Notting Hill, Kensington, St. John’s Wood, Marylebone alla ricerca di questi luoghi iconici tra le cui pareti figure leggendarie vivranno per l’eternità.
Partiamo da ST. JOHN’S WOOD, zona residenziale di lusso a nord-ovest di Londra.
ABBEY ROAD STUDIOS
Al numero 3 di Abbey Road hanno sede i mitici ABBEY ROAD STUDIOS, resi immortali dall’ultimo album dei Beatles e dalla sua celebre copertina.
Abbey Road Studios erano gli studi di registrazione della EMI, una delle compagnie leader nel business musical dagli anni ’20. Al principio, per registrare le performance erano le case stesse a recarsi con tutte le attrezzature di studio presso i luoghi in cui gli artisti suonavano. La Emi fa una rivoluzione e cambia il modo di lavorare: sono gli artisti ad andare fisicamente nello studio ad incidere e non viceversa. Fu così che la EMI creò il primo studio di registrazione della Gran Bretagna e si pensa addirittura del mondo.
Per mettere in piedi una struttura del genere, la Compagnia individuò una grande casa in vendita ad Abbey Road, con uno spazioso giardino nel retro. Fecero degli imponenti lavori e la costruzione dello studio fu completata nel 1930. Nei primi anni, gli Studios vennero utilizzati esclusivamente per la musica classica, ma è con l’avvento degli anni ’60 che iniziarono a variare il genere musicale. I Beatles furono la prima pop band a cui diedero la possibilità di registrare musica pop nei loro Studios.
Inizialmente i Beatles prenotavano una sessione di 3 ore, facevano la loro performance live e registravano l’album nel tempo stabilito. Negli anni e con la fama, trascorsero molto più tempo negli Studios. Furono i Beatles i pionieri di quella pratica in uso ancora oggi di trascorrere ore ed ore, giorni, ma anche mesi di prove in studio prima di registrare l’album.
Ad Abbey Road Studios sono stati incisi tutti gli album dei Pink Floyd.
Per ciò che riguarda la storia relativa all’album dei Beatles “Abbey Road”, il primo titolo a cui pensarono fu Himalaya, dovuto agli interessi che ebbero riguardo la cultura indiana ed all’influenza di Maharishi Manesh Yogi. Tuttavia, durante la lavorazione dell’album, cambiarono idea ed approccio verso la filosofia di Maharishi.
L’album fu registrato totalmente ad Abbey Road e ritennero pertanto che il titolo dovesse riflettere l’ambiente degli Studios. Fu così che chiamarono un fotografo e decisero di fare il famoso scatto di loro 4 mentre attraversano le strisce pedonali.
Ottennero un permesso di 20 minuti per lo shooting fotografico ed in questa occasione furono realizzati moltissimi scatti. Esistono tante versioni di questa foto, che includono direzioni differenti o combinazioni diverse. Alla fine scelsero quella che tutti noi conosciamo.
La fotografa era posta ad un livello superiore, motivo per cui l’angolazione è diversa da quella che possiamo ricreare noi, nonché per esperienza dico che passano una marea di macchine e ciclisti che ti urlano “questa è una strada!” e gli diamo anche un po’ di ragione.
Casa di Paul McCartney
Poco distante dagli Studios, al N. 7 di Cavendish Avenue c’è la VILLA DI PAUL McCARTNEY. La comprò nel 1965 e vi andò ad abitare con la fidanzata dell’epoca, Jenny Asham. Ci vollero mesi di ristrutturazioni, tempo che trascorsero nella casa di Ringo Starr a Montagu Square, di cui parlerò più avanti. La coppia visse qui finché non si lasciarono e Paul, al party di lancio dell’album “Sgt Pepper”, conobbe Linda, che di professione faceva la fotografa di eventi. Se ne innamorò e la sposò. Crebbero i loro figli in questa casa, rendendola la loro residenza familiare principale, nonostante Paul avesse diverse proprietà sparse per il mondo.
Nel 2019 c’è stato il 50simo anniversario dell’uscita di Abbey Road e negli Studios si è tenuto un grande party per celebrare l’evento, a cui hanno presenziato Paul e Ringo con le loro rispettive mogli, nonché celebrità come Eric Clapton e tanti altri artisti, che hanno ruotato nell’orbita degli Abbey Road Studios.
La casa di Paul con il suo giardino è sempre stata aperta agli ospiti ed ai party, gli altri componenti dei Beatles, ma anche Mick Jagger, furono assidui frequentatori della sua villa.
Nella parte superiore della casa ha sede la stanza della musica, con grandi finestre. Qui Paul ha scritto i suoi brani più celebri, un tempio! Me la sono guardata come si ammira un’opera d’arte, poiché quelle mura hanno ispirato note iconiche.
Nella chiesa vicino casa, Paul e Linda si sono sposati secondo il rito religioso, mentre la cerimonia civile avvenne nel municipio di Marylebone.
Immaginiamo di proseguire per il centro di Londra sulle note di “Come together”, il primo singolo estratto dall’album Abbey Road, sempre a firma Lennon-McCartney, ma la composizione si deve a John, che aveva scritto una prima versione per la campagna di Timothy Leary come Governatore della California. E’ e rimarrà sempre un pezzo strepitoso!
Moschea di Finchley e Cat Stevens
Attraversiamo Finchley, in cui ha sede la più grande Moschea della Gran Bretagna. La Moschea ci riporta al grande CAT STEVENS. Ha fatto cantare generazioni sulle note di “ooh baby baby, it’s a wild world, I’ll always remember you like a child, girl” oppure “Father and Son”.
Nel 1995 si è convertito all’Islam con il nome Yousuf Islam ed è un attivo supporter finanziario della Moschea.
Baker Street e Gerry Rafferty
Arriviamo a Baker Street e qui scatta un successo mondiale, datato 1978, di GERRY RAFFERTY, il cui titolo è proprio Baker Street. Auricolari accesi e musica a tutto volume per godersi le magiche note dell’assolo di sax di Raphael Ravenscroft e della suadente voce di Gerry.
Rafferty fu un alcolista e morì di cirrosi epatica nel 2011. Baker Street fu il suo successo più importante e 30 anni dopo continuava a guadagnarci sopra 80.000 sterline l’anno.
Una curiosità: Raphael Ravenscroft ha ricevuto per la sua mitica performance di sax solamente 27£ (circa 30 euro!) e stiamo parlando dell’assolo di sax più famoso del mondo!
Apple Corporation
Proseguendo per il 34 di Paddington Street, troviamo l’Apple Store, che non vende di certo Ipad ed Iphone. Quando i Beatles persero Brian Epstein come manager, fondarono la Apple Corporation e questa fu la sua prima sede, in cui c’era lo studio di registrazione dei Beatles.
Aprirono nel 1967 e chiusero l’anno dopo con un’ingente perdita di milioni di pounds, mancava una gestione attenta del business, mancava Epstein!
CASA DI RINGO STARR, PAUL McCARTNEY, JOHN LENNON, JIMI HENDRIX
Arriviamo nel quartiere di MARYLEBONE, al 34 di Montagu Square, nella CASA dove 3 DEI BEATLES E HENDRIX VISSERO, uno dopo l’altro.
Partiamo dal primo Beatles. Questa casa fu originariamente acquistata da RINGO STARR nel 1965 e vi visse per circa un anno con la prima moglie. Quando Ringo cominciò ad essere stanco delle continue attenzioni dei fans e di non poter neanche uscire di casa, pensò bene di andare fuori dal centro di Londra.
La casa è al pianterreno, dove si può intravedere un candelabro, ed occupa anche il seminterrato.
Dopo Ringo, l’appartamento venne usato da PAUL McCARTNEY, poiché in quel periodo la sua villa di Cavendish Road era in pieni lavori di ristrutturazione. Vi entrò dentro con la fidanzata Jane Asher, che viveva con i suoi genitori non lontano da lì. Ci stettero pochi mesi, ma in questa casa compose il brano “Eleanor Rigby”. Forse risuonerà ancora “Ah, look at all the lonely people” con i meravigliosi violini, la cui ispirazione venne dall’ascolto di Vivaldi, di cui Jane era appassionata.
Subito dopo ci fu un’altra leggenda del rock, JIMI HENDRIX, con la sua ragazza. Jimi lo rese un appartamento da party, pieno di ospiti e droga a gogo. Si narra di una festa in cui Jimi in pieno trip abbia spruzzato vernice ovunque, provocando la reazione di Ringo Star, che lo ha invitato a lasciare l’appartamento. Qui compose “The wind cries Mary”.
Ringo ristruttura l’appartamento ed alla fine del 1967 fu preso da JOHN LENNON, che ci stette fino al 1968. Si può vedere all’esterno la placca blu, che indica la permanenza di Lennon qui. Ci visse con Yoko Ono e composero insieme un album “Two Virgins”. Da credermi sulla parola, è l’album più allucinato che io abbia mai sentito. La copertina è più nota dei suoi brani, ci sono John e Yoko nudi, mano nella mano, e lo scatto è stato preso proprio in questo appartamento di Montagu Square. Il fotografo dovette scattarla in remoto dall’altra stanza con un cavo, poiché la coppia non voleva essere ripresa direttamente!
Qui assunsero grandi quantitativi di Lsd e passarono anche all’eroina, pensando fosse una valida alternativa al Lsd.
Nell’ottobre del 1968, la polizia fece irruzione a casa loro per scovare la droga. In quel periodo ci furono diverse retate simili della polizia, si ricorda il caso di Eric Clapton a Chelsea e la sua “fuga”.
Lennon fu molto attento a mantenere l’appartamento pulito, così la polizia trovò solo pochi grammi di cannabis, comunque illegali. John temeva le implicazioni per Yoko di un reato per droga. Sarebbe potuta essere deportata negli States, così John Lennon apparse davanti alla Corte il mese successivo e si assunse tutta la responsabilità, dichiarandosi colpevole di possesso di droga. Fu condannato a pagare 150£ di multa.
L’appartamento non ebbe fortuna, Ringo fu costretto dai Leaseholders a venderlo, in quanto non gradirono il coinvolgimento in storie di droga. Mi piacerebbe vedere la faccia dei Leaseholders che li hanno voluto fuori dalla piazza adesso che una placca blu sulla facciata ha reso l’appartamento un monumento storico.
Non so se questo appartamento abbia visto più fiumi di note e parole che di droga, ma chiunque sia il proprietario attuale dell’appartamento al 34 di Montagu Square, mi piace pensare che in una tranquilla serata londinese sulle note di “Yesterday” aleggi lo spirito di John, Paul, Ringo e George…e magari Jimi ne combini una delle sue!
Casa di Jimi Hendrix
Dirigiamoci a MAYFAIR, dove al 23 di Brook Street c’è L’APPARTAMENTO colorato ed eccentrico in cui visse JIMI HENDRIX, quello in cui andò dopo aver lasciato infelicemente la casa di Ringo. Lui stesso la definì “la mia prima vera casa”, che amò decorare a suo gusto con oggetti presi a Portobello Market, da John Lewis ed in altri store.
Accanto all’appartamento di Hendrix, 200 anni prima visse HANDEL, separati letteralmente da un muro e da due generi musicali, che hanno cambiato la musica. Adesso c’è il Museo Handel & Hendrix, accostamento surreale, assurdo, ma vero. All’interno hanno riprodotto l’appartamento in cui viveva Hendrix.
Studi Apple dei Beatles
In Savile Row ci furono gli STUDI APPLE DEI BEATLES, presero questi uffici per gestire i loro business. Nell’edificio crearono i loro uffici privati e c’era anche lo studio di registrazione nel seminterrato.
Nel gennaio del 1969 sulla terrazza di questo edificio tennero una famosa performance insieme. Cominciano a suonare e la folla impazzita si raduna sotto l’edificio, alcuni cercano anche di salire sulla terrazza. La polizia fa irruzione, sale sulla terrazza e stacca letteralmente la spina. Sorrido pensando che nel luglio 2012 a Paul McCartney durante la performance ad Hyde Park gli è stata nuovamente staccata la spina! Una scena surreale a cui ho assistito! Ma si può staccare la spina ad una divinità della musica?
La performance sulla terrazza faceva parte del processo di creazione dell’album “Let it be”, che fu il primo esempio di registrazione al di fuori degli Studios di Abbey Road. Decisero di registrare tutto con video e foto e l’intento era di lanciare l’album con un film documentario sulla creazione dello stesso.
Durante la lavorazione, si evidenziarono ed acuirono i contrasti tra loro. Non riuscirono a godere dei momenti creativi insieme e ci furono diverse frizioni tra loro.
Dopo questo album, ritornarono a lavorare insieme negli Studios di Abbey Road per l’omonimo album nel 1969. Gli attriti si fecero ancora più forti e John Lennon al termine della registrazione decide di lasciare la band.
“Let it be” non è stato l’ultimo album ad essere registrato, ma l’ultimo ad essere pubblicato dopo Abbey Road.
Termina l’era leggendaria dei Beatles, che ha segnato un’epoca, una generazione, una città, un mondo, la musica.
Il tour dei luoghi che hanno fatto la leggenda della musica continua nella Parte II in cui percorreremo insieme i locali storici di Belgravia, di Mayfair fino a giungere nel cuore della Londra psichedelica di King’s Road, dove le stelle del firmamento musicale vivevano, fino ad arrivare all’appartamento dei Rolling Stones.
Per continuare il racconto con la Parte II e parte III, clicca qui sotto:
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Maria Pia Maghernino