Benvenuti nella città più straordinaria del Mondo, Roma!
Roma ti regala una magia, che nessuna città del pianeta potrà mai darti: salire sulla macchina del tempo e percorrere un viaggio lungo quasi 3000 anni.
Qualunque sia il motivo del tuo viaggio, che sia per svago, lavoro, cultura, cibo, interessi storici, moda o incontrare amici, Roma ti lascerà un ricordo indelebile.
Roma è un museo a cielo aperto, ogni pietra parla e racconta storie leggendarie e mitologiche.
Roma è leggenda: viene fondata sul colle Palatino da Romolo, un personaggio che è già di per sé un mito. Discende da Enea, figlio del dio Marte e della sacerdotessa sacra Rea Silvia, abbandonato nel Tevere in una cesta, allattato con il fratello Remo dalla lupa e cresciuto da un pastore.
E’ l’Urbe per antonomasia, è la Città Eterna per eccellenza, è la Caput Mundi di un Impero che univa 3 continenti.
Ti dirò qualche curiosità su Roma, che forse già saprai:
- Roma è l’unica città al mondo ad avere ed a festeggiare un suo compleanno. Vanta infatti un giorno, un mese ed un anno di nascita: 21 aprile 753 a.C. Questa data fu il risultato di accuratissimi calcoli astrologici da parte di Lucio Taruzio, astrologo di corte ed amico di Cicerone. Da questa data, Ab Urbe condita, parte la cronologia romana antica.
- Roma è anche l’unica città al mondo ad essere la sede di due Stati autonomi e distinti: la Repubblica Italiana e lo Stato del Vaticano.
- A Roma sul colle Aventino guardando attraverso il buco della serratura del portone dei Cavalieri di Malta si possono vedere 3 stati: tu sei sullo Stato italiano, dal buco della serratura guardi attraverso il viale dei giardini dei Cavalieri di Malta, ente sovrano, e lo sguardo è puntato sul Cupolone, ossia sullo Stato del Vaticano.
A Roma hanno operato i più grandi artisti di tutti i tempi e fatto a gara a chi la rendesse più bella.
L’hanno declamata poeti e scrittori da ogni parte del globo.
Il cinema hollywoodiano nei suoi film le ha dato la consacrazione planetaria, consentendo al mondo di sognare le “Vacanze Romane”.
Sali dove tutto ebbe inizio: sul Colle Palatino. Ammira 3000 anni di storia e cultura nel panorama più spettacolare che potrai mai vedere.
Puoi sognare di essere un condottiero romano, che attraversa l’Arco di Costantino con il suo bottino ed i suoi prigionieri. Puoi immaginare di ascoltare le grida del popolo, che si levano dal Colosseo durante i combattimenti dei gladiatori. Puoi figurarti nella Roma papalina tra gli sfarzi delle dimore nobiliari e le credenze popolari.
Qui puoi essere tutto, poiché qui è avvenuto tutto: sacro e profano; vittorie e sconfitte; misticismo e magia.
Nella sua storia si sono succeduti i 7 Re di Roma, una lunga età repubblicana, l’Impero, la discesa dei Barbari, il Papato, i Francesi, la seconda Repubblica Romana, la monarchia e la Repubblica Italiana.
A Roma “se magna e se beve”. La città ha una tradizione culinaria antichissima. Un viaggio a Roma è anche un incredibile viaggio nei sapori della sua carbonara, dei carciofi alla giudia, della trippa alla romana, dei rigatoni con la pajata e dell’abbacchio allo scottadito. Il tutto viene innaffiato dal vino.
A Roma ci si deve perdere tra le strade strette del centro storico, tra i suoi negozietti e ristoranti, ed alzare lo sguardo, poiché non sai mai cosa possa apparire ai tuoi occhi. Devi girarla di notte, tra le luci fioche ed il chiacchiericcio della gente seduta nei tavoli all’aperto.
Devi prendere un aperitivo in una delle terrazze panoramiche del centro ed ammirare il cupolone di San Pietro che si tinge di rosa tramonto.
Il tramonto di Roma sui suoi tetti e cupole è la cornice ideale per una dichiarazione d’amore eterno.
Devi assolutamente cenare a Trastevere, il vivacissimo quartiere bohémien con le sue strade medievali, ricoperte di sanpietrini, la tipica pavimentazione fatta con dei blocchetti.
Roma è Patrimonio mondiale dell’umanità, come dice l’UNESCO. Roma appartiene a tutti, non solo a noi romani. La “romanità” accomuna il mondo occidentale, vive nelle strutture architettoniche, nei sistemi giuridici, nelle parole che usiamo, nelle credenze.
Tutto quello che riguarda Roma viene ampliato nel bene e nel male, perché Roma è un po’ come la “Miss Universo delle città”, sappiamo tutti che è bellissima, ma dobbiamo trovarne dei difetti e, se quei difetti esistono per davvero, allora si spara a zero.
Nella società degli haters, siamo tutti dei Nerone, pronti a distruggerla, ma Roma ha visto tutto, l’ascesa, la caduta, l’oblio dei tempi e la rinascita.
Roma resisterà anche a noi, perché Roma è Roma!
COSA VEDERE A ROMA
Roma non è stata costruita in un giorno dice un famoso proverbio, forse non basta una vita per visitarla e probabilmente neanche due per conoscerla realmente.
Ho pensato di scrivere delle “brevi linee guida”, semplici e facili, che non vogliono sostituirsi a nessuna guida ufficiale. L’idea è di facilitare chi voglia vedere alcuni dei monumenti più importanti della città, saperne qualcosa e magari ha poco tempo a disposizione.
COLOSSEO
AVE, CAESAR! MORITURI TE SALUTANT
Era il saluto del Gladiatore all’Imperatore nell’arena del Colosseo.
E’ il monumento più visitato al mondo ed è il simbolo di Roma.
E’ il più grande anfiteatro dell’antichità romana, il cui vero nome è Anfiteatro Flavio.
Si ipotizza che sia stato chiamato Colosseo per la vicinanza di una statua colossale di Nerone di 32 metri o per le sue stesse dimensioni.
Immagina se oggi allo stadio tu potessi assistere gratis alle partite di calcio della tua squadra preferita. Potessi divertirti, mangiare senza spendere un euro ed avere anche i tuoi “15 minuti di celebrità” decretando chi vince. Un sogno, vero?
Questo avveniva in epoca romana nel Colosseo! Ovviamente con una variante decisamente spiacevole, quella cruenta.
Per visitare il Colosseo, consiglio vivamente di comprare un biglietto Salta Coda, se non vuoi trascorrere ore in fila. Spetta a te decidere se prendere una guida oppure girartelo autonomamente.
BREVE STORIA
Prima della costruzione del Colosseo sorgeva la Domus Aurea dell’Imperatore Nerone, ossia una proprietà immensa, che si estendeva su 4 dei 7 colli di Roma. Il Colosseo sorge dove c’erano il lago artificiale di Nerone ed i giardini.
La storia di Roma ci dimostra che i cattivi costumi sono duri a morire. Nerone aveva commesso un reato ancora molto comune ai giorni d’oggi: il peculato, ossia l’utilizzo del denaro pubblico per scopi privati, in questo caso la costruzione della Domus Aurea.
Considerato un nemico dell’Impero, viene condannato alla damnatio memoriae ed il suo nome viene rimosso da ogni testo letterario. Nerone decide di scappare e suicidarsi nel 68.
Nel 69 giunge al potere Vespasiano della famiglia dei Flavi. Era il valoroso generale della conquista della Britannia, amatissimo dai suoi soldati.
COSTRUZIONE DEL COLOSSEO
Vespasiano distrugge la Domus Aurea per dare alla popolazione un segnale forte di cambiamento. Decide di costruire questo Anfiteatro come spazio dedicato ai giochi con animali selvaggi e gladiatori, il cui scopo è quello di migliorare le condizioni di vita del popolo.
Fu costruito dal 72.C. all’80 d.C. Vespasiano non ne vedrà mai la fine, ma lo porteranno a termine i figli, Tito e Domiziano.
I festeggiamenti per l’inaugurazione durarono 100 giorni, con l’uccisione di 2000 animali e di 1000 gladiatori.
COME ERA IL COLOSSEO
Quei geni assoluti degli ingegneri romani mettono insieme due teatri, ossia due strutture semicircolari, e creano l’Anfiteatro, che significa doppio teatro.
Viene utilizzata una pietra locale di Tivoli, il travertino, e per tenere insieme i blocchi utilizzano delle grappe metalliche.
L’altezza originale del monumento è di 48 metri.
C’erano 80 archi ad ogni livello, con 160 statue marmoree con rappresentazioni di divinità romane. Nel 2008, grazie a degli scavi archeologici, è stata ritrovata una statua marmorea equestre.
Le volte a botte ed i sotto archi erano decorati a cassettoni. Al livello stradale al disopra degli archi ci sono numeri romani, servivano ad indicare gli ingressi della plebe.
Per abbellire la facciata vi mettono delle semicolonne, il cui scopo è puramente decorativo. Al primo livello le semicolonne erano sormontate dal capitello dorico, al secondo da quello ionico a due volute laterali, al terzo livello da quello corinzio con le foglie di acanto.
Il Colosseo aveva 4 porte senza numero. La porta nord era quella dell’Imperatore.
All’interno della Cavea, c’era una divisione sociale molto forte e trovavamo:
- l’Arena al centro, dove si svolgevano i giochi
- il Palco Imperiale, dove sedeva l’Imperatore con la sua famiglia
- di fronte al Palco Imperiale c’era il Palco delle Vestali, le sacerdotesse sacre, il cui ordine era stato istituito da Numa Pompilio. Scelte tra le famiglie più potenti, facevano voto di castità per 30 anni e di mantenere continuamente acceso il fuoco sacro, che bruciava nel Tempio di Vesta. Non mantenere anche solo una delle due promesse comportava la morte seppellite vive.
- Le prime gradinate della Cavea erano riservate alle persone più importanti della società romana, ai senatori ed alle loro famiglie.
- Le gradinate di mezzo erano destinate ai Plebei, i lavoratori.
- L’ultimo livello era per i più poveri della società romana: schiavi, criminali, ex prigionieri di guerra, stranieri. In questo livello non c’erano sedili di marmo, forse erano di legno o stavano in piedi.
- Le donne sedevano sui gradini sotto il colonnato, al di sopra dell’ultimo livello. Una legge di Augusto vietava la commistione tra uomini e donne nei luoghi pubblici come gli anfiteatri o le terme.
I passaggi che permettevano agli spettatori di uscire dalle scale e di sistemarsi sulle gradinate si chiamavano vomitoria. Avevano balaustre di marmo.
Sempre i geniali ingegneri romani idearono il Velarium a copertura parziale del Colosseo contro la calura estiva. Era posto al di sopra dello stadio, costruito in tessuto pesante rimovibile, di cui si occupavano i marinai campani. Al centro c’era un’apertura di 9 metri di diametro per far circolare l’aria all’interno ed alleviare gli astanti dalla puzza del sangue versato.
COME SI SVOLGEVANO I GIOCHI?
I giochi erano gratuiti ed avvenivano tutti i giorni dalla mattina al tramonto.
Ogni spettatore riceveva una tessera, su cui era scritto il numero della porta e del sedile.
Non esistono più i sedili originali, per cui non si sa quanti spettatori ci fossero, si stima circa 50.000-60.000 spettatori.
- si iniziava la mattina con animali di piccola taglia.
- A metà mattina c’erano le Venationes, scontro animale contro animale o animale contro gladiatore. I venatores in realtà erano considerati ad un livello inferiore del gladiatore.
- Verso ora di pranzo c’erano le condanne ad bestias: i carcerati venivano condannati ad essere mangiati vivi dalle belve. Era un monito per i presenti affinché si comportassero secondo le regole.
- Nel pomeriggio c’erano i Gladiatori, che entravano dal tunnel sotterraneo attraverso la porta est.
Le carni degli animali venivano macellate, arrostite e distribuite gratuitamente tra i presenti.
CHI ERA IL GRADIATORE?
Proprio come ne Il Gladiatore con Russell Crowe, il Gladiatore era un personaggio possente e virile, amatissimo dal pubblico femminile.
Era soprattutto uno schiavo e nella società romana gli schiavi non erano essere umani, valevano meno di niente.
Era un mestiere difficile, a rischio della propria vita, ma se si fosse salvato, sarebbe diventato famoso ed avrebbe potuto assumere la cittadinanza romana.
Al loro arrivo nell’arena, si fermavano sotto al palco dell’imperatore e vi si rivolgevano con la formula “Ave Caesar! Morituri te salutant!”. Noi che andiamo a morire, ti salutiamo. Erano assolutamente consci che stavano per rischiare la vita.
Quando nello scontro tra due gladiatori, uno dei due cadeva, l’altro in piedi chiedeva all’imperatore se il gladiatore sconfitto dovesse morire o vivere.
A volte decideva l’Imperatore, altre volte lasciava al popolo la decisione:
- il pollice in su indicava la vita
- il pollice sulla giugulare, ad indicare il taglio della gola, voleva dire morte
COSA VEDIAMO ADESSO DEL COLOSSEO
A causa di terremoti e dissesti geologici, dovuti alla vicinanza del Tevere, nel lato sud la facciata ed i primi due anelli sono andati perduti.
Il lato nord è la parte che è giunta a noi meglio conservata e che più ci dà un’idea del Colosseo.
Il Papa Leone XII nel 1836, durante il suo terzo anno di pontificato, incarica il famoso Valadier di restaurare il Colosseo, per evitare un collasso della struttura. Anche sul lato opposto viene fatta una cosa simile, dall’architetto Stern, incaricato dal papa Gregorio XVI.
Quando l’Imperatore Costantino legalizza la religione cristiana, viene meno l’utilizzo di essere umani. Gli ultimi giochi risalgono al 523 d.C.
Da questo anno in poi, il Colosseo ha subito di tutto. Lo hanno depredato per costruire i palazzi più sontuosi. Rubano materiale edile, le grappe metalliche, che tenevano insieme i blocchi di travertino. E’ questo il motivo dei fori nei muri. Le statue marmoree sono state buttate giù per farne la calce.
Arrivano a costruire le case al di sopra del Colosseo, fino a quando il Papa Benedetto XIV lo converte in un edificio cristiano, dedicato alla memoria dei martiri.
C’è una croce metallica al suo interno.
Al I livello, quello destinato alle classi intermedie, c’era l’obitorio, dove ammassavano i morti. C’erano le scuole dove imparavano a combattere.
Possiamo notare dei resti dei vomitoria, con motivi floreali nel parapetto di fronte e di animali nei laterali. Si possono vedere ancora i resti di una cornucopia, di una sfinge senza testa, di un grifone, di un cervo.
C’è un braciere di marmo per profumare e togliere l’odore. Si può vedere una delle colonne che sosteneva il baldacchino dell’imperatore, aveva un marmo pregiatissimo proveniente da Kios.
Hanno ricostruito una piccola parte dell’Arena. Sotto l’Arena, c’erano le stanze dei gladiatori, le gabbie degli animali, i depositi. La porta Est delle 4 principali era chiamata la Porta della Morte, poiché da qui uscivano i cadaveri. Sotto la porta c’è un tunnel che collegava con la scuola dei gladiatori.
FORO ROMANO
Il Foro Romano era il cuore pulsante dell’antica Roma. Tutti confluivano lì per
incontrarsi, assistere ad eventi politici ed economici, le parate trionfali. In esso vi
erano tutti i più importanti edifici pubblici e sacri di Roma. Partiamo da:
ARCO DI COSTANTINO
E’ il più grande arco trionfale, fu costruito per commemorare la vittoria di Costantino I contro Massenzio.
Nell’antichità c’erano tantissimi archi, ad oggi ne sono rimasti 3 archi: l’Arco di
Settimio Severo del 203 d.C., l’Arco di Tito del 81 d.C. e l’Arco di Costantino del 315 d.C.
Sono tutti e tre archi trionfali, poiché si trovano sulla Via dei Trionfi.
Infatti, quando i generali ritornavano vittoriosi dalle campagne militari, cominciavano la processione trionfale. Era molto importante, poiché si voleva mostrare al popolo romano i grandi bottini di guerra e gli schiavi presi.
Ciò permetteva all’Imperatore di giustificare le grandi battaglie e far capire alla società che il loro benessere derivava da queste conquiste. Il popolo così le accettava.
La processione passava sotto l’Arco di Costantino, si girava sulla via Sacra, passava sotto l’Arco di Tito fino a quello di Settimio Severo. La processione si arrestava al tempio e di Saturno, del V sec a.C, in cui si depositava il bottino.
Poi la processione riprendeva, continuava al Tempio di Giove Massimo Capitolino, per ringraziare la divinità per essere tornati vittoriosi.
Quando con l’Unità d’Italia l’area archeologica viene ripulita da tutte le strutture costruite nei secoli di abbandono dell’area, riemerge intatto l’Arco di Costantino. Questo lo si deve al fatto che nel ‘700 era stato incluso nella proprietà privata della famiglia dei Frangipane.
E’ un arco a 3 fornici, ossia con tre passaggi, uno centrale e due laterali. Anche quello di Settimio Severo è a 3 fornici, mentre l’Arco di Tito ne ha un solo.
Fu edificato prendendo materiali da altre parti di edifici in demolizione, le statue in alto sono traianee e rappresentano i Daci. La Dacia era l’attuale Romania e la sua conquista è ad opera di Traiano. I bassorilievi circolari sono di età adrianea. Solo il bassorilievo centrale, che fascia l’edificio è originale di questo Arco.
IL PALATINO
Il Palatino è il più importante dei 7 colli Roma, è il colle da cui ebbe tutto inizio. Troviamo qui il primo stanziamento romano, fatto di capanne.
Marco Terenzio Varrone, letterato dell’età augustea, dice che la data di nascita di Roma è il 21 aprile del 753d.C. e che fu fondata da Romolo. E’ il primo re di Roma e con lui comincia il periodo dei 7 Re di Roma.
L’ultimo re, Tarquinio il superbo, governa la città in maniera autoritaria tanto da essere cacciato via nel 509 a.C.
C’è una leggenda legata a Tarquinio il Superbo: si narra che durante l’età dei Re, il Campo Marzio, l’area in seguito adibita alle esercitazioni militari, fosse utilizzato per la coltivazione dei cereali. La leggenda vuole che quando Tarquinio il Superbo fu cacciato da Roma, il raccolto di cereali del Campo Marzio sia stato gettato nel Tevere e che questo abbia creato l’isola Tiberina.
Dopo la cacciata di Tarquinio il Superbo, viene instaurata la Repubblica con 300 senatori e due consoli a vita e dura fino a quando Augusto si proclama Princeps inter pares e concentra su di sé tutti i poteri. Diviene la massima autorità su tutto: religione, politica, esercito.
Ha così inizio l’Età Imperiale: il primo imperatore è Augusto e l’ultimo è Romolo Augusto nel 476 d.C.
Saliti sulla sommità del Colle Palatino, la visita comincia con i resti del Palazzo di Domiziano, costruito nell’81 d.C., un anno dopo l’apertura del Colosseo.
PALAZZO DI DOMIZIANO
Era un ampio complesso diviso in:
- DOMUS AUGUSTANA: era la parte privata, in cui risiedeva l’Imperatore con la famiglia;
- DOMUS FLAVIA: era la parte istituzionale.
- STADIO PALATINO: all’interno della Domus Augustana, nel lato orientale, ed è la struttura che si è conservata meglio.
STADIO PALATINO
Il nome ufficiale era Ippodromo, che nell’antichità non era destinato alle corse dei cavalli, ma per rilassarsi, era infatti un giardino ed un maneggio insieme.
Era a forma di circo, ossia un cortile rettangolare con uno dei lati minori ricurvo. Era un’area scoperta con colonnato su due piani ed aveva la stessa tecnica decorativa del Colosseo.
Qui l’Imperatore, seduto sul suo grande trono, si intratteneva con gli amici.
DOMUS AUGUSTANA
Era la residenza privata dell’Imperatore, iniziata da Domiziano nell’81 d.C. e terminata nel 92 d.C.
Sul lato settentrionale troviamo il Peristilio, che era un portico scoperto con colonne intorno, con al centro un bacino d’acqua ed una collina artificiale con un tempietto ed un ponticello che la collegava al resto della villa. C’è un portico ad un piano con lastre di marmo, che immetteva all’interno della casa dell’Imperatore.
Il settore meridionale era ad un livello più basso, in quest’altra parte dell’edificio c’era un cortile quadrato con fontana monumentale.
Ci sono resti di pavimentazione a mosaico.
A sud c’è una grande esedra. Da qui si ammira l’area del Circo Massimo, di cui è rimasto praticamente nulla. Era lungo 500 metri e poteva contenere 250.000 persone, ossia un quarto dei residenti di Roma. Roma ai tempi con il suo milione di abitanti era la metropoli più popolosa del mondo.
Il Circo Massimo era destinato alla corsa dei carri, che giravano intorno al centro, segnalato adesso da un cipresso. Delle sue gradinate ne rimane una piccola parte.
L’Imperatore scendeva dal suo palazzo ed andava in una struttura a lui preposta all’interno delle gradinate.
Anche il Circo Massimo aveva un’entrata gratuita.
Oltre il Circo Massimo si possono osservare le terme di Caracalla, il più grande complesso termale dell’antichità, costruito da Caracalla nel 317 d.C.
Arriviamo alla parte pubblica della Domus:
DOMUS FLAVIA
Il cuore dell’edificio è un grande Peristilio rettangolare, ossia lo spazio aperto con le colonne attorno, con una fontana monumentale di forma ottagonale al centro, di cui rimane solo la base, e con l’esterno pavimentato in lastre di marmo.
C’era l’Aula regia, comunicante con il Peristilio, dove l’imperatore, seduto sul trono, accoglieva gli ospiti, che arrivavano al Foro. Era solo di rappresentanza, per cui avrebbe dovuto colpire l’immaginazione degli ospiti.
C’era il triclinio, ossia la grandiosa sala da pranzo dell’Imperatore. Abbiamo il triclinio all’aperto e quello invernale. Il triclinio invernale era detto Coenatio Iovis. Era pavimentato con il marmo, messo sopra l’ipocausto, ossia un doppio pavimento che garantiva il riscaldamento del pavimento sottostante.
Le persone di alto rango salivano dal Foro, dal colle Palatino, entravano nella casa dell’Imperatore, che li accoglieva nella sala dell’imperatore, si passava nel peristilio con la fontana monumentale e poi tutto terminava a tavola.
C’è poi l’edificio riservato ai Pretoriani, la guardia privata dell’Imperatore, all’ingresso della casa Imperiale.
C’è la Basilica, che non aveva nessuna connotazione religiosa, ma era adibita ad amministrare la giustizia. Era un edificio civile, in cui l’Imperatore stesso era giudice. Era un tribunale diviso in 3 navate: nella navata centrale maggiore c’era l’abside, in cui sedeva la commissione giudicante.
Successivamente, la Chiesa utilizzerà la struttura architettonica di questo edificio a scopo religioso e l’abside è diventato il luogo in cui risiede l’altare.
L’ingresso della Basilica faceva sì che il giudicato non entrasse nella casa dell’imperatore.
CASA DI AUGUSTO
Quando Augusto trasforma la Repubblica in un Impero, prende la decisione di abitare in una struttura modestissima, per non urtare la sensibilità del popolo romano. Anche la casa di Livia era di piccole dimensioni, ma al loro interno vi sono bellissimi affreschi di stile pompeiano con colori molto vivaci.
Augusto comprende l’importanza della propaganda politica e costruisce due Templi:
- il Tempio di Apollo Palatino: non c’è più, si vede solo il podio. Apollo era il simbolo della razionalità e della moderatezza. E’ molto simbolico, voleva far capire alla popolazione che lui sarebbe stato una persona moderata e razionale, nonché efficiente.
- Il Tempio di Mater Matutao Cibele: era una divinità portata dalla Turchia. Mater Matuta era la madre di tutte le madre. Anche questo tempio aveva un valore altamente simbolico, in onore della madre, il fondamento della famiglia e della comunità.
Con Augusto Roma ebbe anni di pace, la cosiddetta Pax Augustea. La città migliora esteticamente, infatti Augusto dirà di aver trovato la città in mattoni ed averla restituita in marmo. Augusto molto saggiamente non elimina il Senato. Nonostante abbia accentrato a sé i poteri, lo mantiene come organo istituzionale, che rimane fino al crollo dell’Impero, nel 436 d.C.
DOMUS ROMULI
Sul colle Palatino ci sono anche i resti delle primissime baracche romane, quelle costruite dai pastori provenienti dai Colli Albani.
In età repubblicana Cesare, ma soprattutto Augusto, capiscono che le origini di Roma sono troppo umili da non essere all’altezza della potenza dell’Impero.
Augusto incarica Virgilio di scrivere l’Eneide, la storia di Enea con la quale si nobilita l’origine di Roma con la saga troiana.
La distruzione di Troia coincide con la fondazione di Roma nell’VIII secolo. Il troiano Anchise si unisce a Venere e nasce Enea, che è costretto a fuggire da Troia in fiamme con suo padre sulle spalle e suo figlio Ascanio per mano.
Dopo tante peregrinazioni, sbarca nel Lazio, va sui Colli Albani e fonda Albalonga.
Dalla loro discendenza nasce Rea Silvia, divenuta sacerdotessa vestale. Dalla sua unione con il dio Marte nascono i due gemelli Romolo e Remo, che vengono lasciati nel fiume Tevere. La lupa li trova e li allatta. Vengono successivamente ritrovati ed allevati dal pastore Faustolo con la moglie Acca Larenzia. Romolo e Remo entrano in conflitto tra di loro, tanto che Romolo uccide Remo e fonda Roma sul Palatino.
Fino al 600 a.C. i romani vivono qui nella parte alta, l’area in basso è una palude a causa dell’esondazione del fiume Tevere attraverso la valle del Velabro. I Romani costruiscono la Cloaca Maxima, ossia la fogna della città, e la valle viene drenata e resa abitabile. Cominciano a scendere ed a creare il Foro Romano, quella che fu la più importante piazza della città.
DOMUS TIBERIANA
Tiberio costruisce un grande palazzo in quest’area, che purtroppo fu inglobato nei cosiddetti Orti Farnesiani.
Nel 1542 il cardinale Alessandro Farnese acquista le rovine della Domus e le trasforma nel primo giardino botanico al mondo.
Scavi archeologici ne hanno riportato alla luce dei resti.
AREA DEL FORO ROMANO
ARCO DI TITO
E’ un arco ad un solo fornice, ossia ad un solo passaggio. Viene costruito in onore di Tito, che all’epoca della costruzione dell’arco era già morto. Tito nel 69 d.C. viene inviato nella Giudea e ritorna vittorioso con un enorme bottino di guerra, che contribuirà alla costruzione del Colosseo.
VIA SACRA
La Via Sacra era la via centrale attraversata dalla processione trionfale dai soldati di ritorno vittoriosi dalle campagne di conquista.
ARCO DI SETTIMIO SEVERO
La processione trionfale terminava sotto l’Arco di Settimio Severo. Questo Arco fu costruito nel 203 d.C. in onore di Settimio Severo e delle campagne vittoriose contro i Parti nell’antico regno di Persia. Sui fornici minori troviamo 4 pannelli in cui si narrano le storie delle campagne di Settimio Severo in Mesopotamia.
TEMPIO DI SATURNO
Dopo di che, durante la cerimonia trionfale il bottino veniva deposto all’interno del Tempio di Saturno, che era la banca dei tempi romani e custodiva il tesoro dello Stato. Attualmente rimangono 8 colonne di granito con capitelli ionici di marmo, l’architrave ed il frontone principale.
Una delegazione della cerimonia trionfale, dopo aver lasciato il bottino nel Tempio di Saturno, saliva sul Campidoglio ed andava a visitare il:
TEMPIO DI GIOVE OPTIMO MASSIMO CAPITOLINO
Era il Tempio più importante di tutti, in cui si tenevano anche le assemblee solenni del Senato. Giove Capitolino era la massima divinità. La processione doveva necessariamente finire qui per ringraziare Giove.
BASILICA DI MASSENZIO
La Basilica di Massenzio fu iniziata da Massenzio nel 306 d.C. e terminata da Costantino nel 311 d.C. Era un grande tribunale a tre navate, attualmente vediamo solo un terzo dell’edificio, ossia la navata minore. Al centro c’era una navata più alta con un’abside, in cui c’era una statua gigantesca seduta di Costantino, alta 12 metri in bronzo e marmo. La parte in marmo si conserva nei Musei Capitolini. Nella navata minore, che non vediamo più, c’era l’ingresso della Basilica.
TEMPIO DI ROMOLO
Dopo la Basilica di Massenzio c’è il Tempio di Romolo, figlio di Massenzio, che muore giovanissimo, a soli 11 anni. Era in precedenza l’ingresso del Tempio della Pace.
TEMPIO DI ANTONINO E FAUSTINA
A seguire il Tempio di Antonino e Faustina, fatto edificare dall’Imperatore Antonino dopo la morte della moglie Faustina, che fu fatta divinizzare dal marito.
Venti anni dopo muore l’Imperatore e viene aggiunta anche l’iscrizione per l’Imperatore.
Si tentò di far crollare l’edificio e si vedono ancora i segni delle scanalature orizzontali, che servivano a tenere le corde per buttarlo giù. Fortunatamente non ci riuscirono.
CURIA IULIA
La Curia Iulia era invece la sede dei 300 senatori, iniziata da Giulio Cesare e completata da Augusto nel 29 a.C. Si salva perché diventa la Chiesa di Santa Adriana. La Curia conserva una delle più belle pavimentazioni marmoree a noi giunte.
COLONNA DI FOCA
Al centro dell’area forense c’erano delle colonne, la più importante era la Colonna di Foca, del 608 d.C., una colonna corinzia ben conservata. E’ l’ultimo monumento onorario del Foro, realizzato in onore dell’Imperatore bizantino Foca.
Foca, imperatore romano d’Oriente, dona alla Chiesa di Roma il Pantheon, che si salva poiché viene trasformato in Santa Maria ad martyres.
TEMPIO DI CESARE
Un altro edificio molto importante è il Tempio di Cesare, di cui non è rimasto nulla, ne abbiamo soltanto la base.
Fu edificato dal figlio adottivo Augusto per onorare il padre Cesare, ucciso da una congiura il 15 marzo del 44 a.C.. Cesare non è morto nella Curia del Foro, poiché era in restauro, ma è stato assassinato nella Curia Pompei.
In questo Tempio c’è l’Ara dove il corpo di Cesare fu cremato.
TEMPIO DI CASTORE E POLLUCE
Del Tempio di Castore e Polluce rimangono 3 colonne superstiti. Siamo agli inizi dell’età repubblicana, intorno al V secolo a.C., i Romani si scontrano contro i Latini, che si alleano con gli Etruschi. La leggenda narra che Castore e Polluce, i figli di Zeus, guidano i romani alla vittoria e vengono visti abbeverare i loro cavalli alla fonte di Giuturna. I Romani costruiscono in loro onore questo tempio in stile corinzio.
CASA E TEMPIO DELLE VESTALI
La Casa delle Vestali era un’immensa dimora destinata alle Vestali, con una piscina al centro. Alle spalle il Tempio delle Vestali, il Tempio più sacro dei Roma, poiché vi bruciava il fuoco sacro. Si narrava che il fuoco dovesse ardere incessantemente. Se il fuoco si fosse spento, qualcosa di funesto sarebbe accaduto alla città.
Le Vestali erano le sacerdotesse sacre, il cui ordine era stato istituito da Numa Pompilio. Scelte tra le famiglie più potenti, facevano voto di castità per 30 anni e di mantenere continuamente acceso il fuoco sacro, che bruciava nel Tempio di Vesta. Non mantenere anche solo una delle due promesse comportava la morte seppellite vive nel “Campus Sceleratus”.
LA VIA NOVA
Come in tutte le piazze importante, c’era la via commerciale con tutti i negozi ed era chiamata la Via Nova.