Genova: una storia incredibile di crociati, navigatori, mercanti, inventori ed artisti

Genova: una storia incredibile di crociati, navigatori, mercanti, inventori ed artisti

Genova è una storia millenaria e leggendaria di arditi crociati, impavidi navigatori, astuti mercanti, geniali inventori, raffinati poeti, musicisti e cantautori, visionari patrioti e molto, ma molto di più!

BENVENUTI A GENOVA!

Genova: una storia incredibile di crociati, navigatori, mercanti, inventori ed artisti

 

Genova è da sempre la Superba, come ebbe a chiamarla Francesco Petrarca, che nel 1358 scrisse “vedrai una città regale, addossata a una collina alpestre, superba per uomini e per mura. Il suo solo aspetto era in grado di indicarla Signora del mare”.

Genova è la Signora del mare, perché quando parliamo di lei, ci riferiamo ad ottocento anni di una potentissima Repubblica Marinara, insieme alle altre celebri tre, Venezia, Pisa ed Amalfi. Nei secoli ha affermato il suo predominio indiscusso sui mari, tanto che portare il suo vessillo era garanzia di incolumità. E’ ancora oggi il più grande porto d’Italia ed il secondo del Mediterraneo.

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A Genova hanno vissuto per motivi diversi i due più importanti e famosi navigatori della storia italiana: Cristoforo Colombo, che qui crebbe, e Marco Polo, che qui vi giunse per altre vicissitudini.

E’ la città del nostro grande patriota, Giuseppe Mazzini, protagonista di spicco del Risorgimento italiano, nonché un personaggio straordinariamente avanti, a lui si deve la teorizzazione degli Stati Uniti d’Europa.

A Genova è nato e cresciuto Niccolò Paganini, genio assoluto del violino, noto anche per una storica frase, divenuta un detto che si pronuncia ancora oggi, ovvero “Paganini non ripete”!

Genova è la città di grandi poeti, ne cito uno immenso, il premio Nobel Eugenio Montale, ma anche la città della cosiddetta “scuola genovese”, una fucina di talenti musicali straordinari, quali Fabrizio De Andrè, Gino Paoli, Luigi Tenco, Ivano Fossati e molti altri, senza dimenticare un personaggio cult del cinema italiano, il grande attore Paolo Villaggio.

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A Genova si susseguono stili architettonici, che segnano ogni epoca, dalle splendide architetture gotiche a quelle moderne e geniali di Renzo Piano, illustre genovese, passando per lo stile eclettico dei Coppedè ed il monumentalismo di Piacentini.

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C’è un legame tangibile tra Genova e l’Inghilterra, tra Genova e l’America ed osiamo senza errore dire tra Genova ed il pianeta.

CURIOSITA’

L’Italia ed il mondo devono a Genova più di quanto lei debba a loro e scopriamo perché attraverso una serie di curiosità da sapere sulla città.

  • A GENOVA HANNO INVENTATO I JEANS, su questo non ci sono dubbi. Se il mondo associa il jeans al sarto Jacob Davis nel 1871, per poi essere brevettato dalla Levis, forse non sa che il jeans era già ampliamente usato dalla marineria genovese dal 1300 in poi. Jeans, o meglio la sua versione singolare Jeane, era la storpiatura in francese della parola Genova ed era associata ai carichi di tessuto di fustagno, che arrivavano a Londra dalla Repubblica Marinara di Genova. Sui carichi era sempre apposta la parola Jeane ad indicare la provenienza del tessuto, fortemente apprezzato in Gran Bretagna.
  • LA BANDIERA DELL’INGHILTERRA DERIVA DA QUELLA DI GENOVA, il cui simbolo è proprio quello della croce di San Giorgio, ovvero una croce rossa su sfondo bianco, che i Genovesi adottarono nel 1099, al tempo della prima crociata alla conquista del Santo Sepolcro, ma che già utilizzavano da centinaia di anni prima. Genova era chiamata anche la “Repubblica di San Giorgio”. Battere la bandiera di San Giorgio voleva dire godere dell’immunità della Repubblica Marinara di Genova, tanto forte da scoraggiare le stesse navi musulmane alla vista del vessillo. Il collegamento con l’Inghilterra lo abbiamo nel 1190, quando addirittura Riccardo Cuor di Leone si muove per chiedere di poter utilizzare il vessillo di San Giorgio ed avere così le loro navi protette nella sua rotta mediterranea e verso il Mar Nero. L’Inghilterra per l’utilizzo della bandiera pagava ogni anno un tributo alla Repubblica di Genova.
  • I GENOVESI HANNO INVENTATO LE ASSICURAZIONI: il primo contratto di assicurazione registrato, che sia stato mai trovato, è stato stipulato a Genova il 13 maggio 1189 ed è tutt’oggi conservato all’Archivio di Stato di Genova. Si trattava di un carico di beni e di persone a bordo di una galera da Genova a Barcellona a fronte del pagamento di 12.000 Lire genovesi per la sicurezza del trasporto.
  • LA PRIMA BANCA PUBBLICA DEL MONDO E’ LA CASA DELLE COMPERE E DEI BANCHI DI SAN GIORGIO, nata a Genova nel 1407 e che si occupava di gestire il debito pubblico.
  • IL PIU’ LONGEVO CLUB DI CALCIO ITALIANO E’ IL GENOA, o meglio il Genoa Cricket & Football Club. Venne fondato il 7 settembre 1893 presso il Consolato Britannico a Genova da un gruppo di 26 inglesi, stanziati in città, per giocare a calcio ed a cricket. E’ anche la prima squadra italiana dall’Unità d’Italia ad aver vinto il primo campionato italiano di calcio. Nello stemma del Genoa troviamo i simboli di Genova e dell’Inghilterra uniti, i colori rosso e blu britannici, il Grifone della bandiera genovese e la croce di San Giorgio, che le accomuna entrambi.
  • A GENOVA MARCO POLO HA SCRITTO IL MILIONE. Ebbene sì! Come ho detto prima, Genova accomuna il nostro orgoglio della navigazione, ovvero Cristoforo Colombo, nato e cresciuto qui, e Marco Polo, che purtroppo qui è finito in galera ed ha scritto il resoconto di viaggi più famoso del mondo, di questo però ne racconto qui di seguito.
  • A  GENOVA E’ NATO IL GIOCO DEL LOTTO ed ha anche una data precisa, il 1576. A Genova due volte l’anno tra i nomi di 120 prestigiosi nobili venivano sorteggiati 5 nominativi per il Senato ed il Consiglio dei Procuratori. Il popolo partecipava accanitamente, scommettendo illegalmente il denaro, finché si decise di istituzionalizzare le scommesse, creando un banco del Lotto, gestito da privati.
  • GENOVA E’ LA CITTA’ DELL’INNO ITALIANO: il “Fratelli d’Italia” che ci inorgoglisce ed accompagna negli eventi importanti è stato composto dai genovesi Goffredo Mameli e Michele Novaro.

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Nel 1926, 19 comuni del comprensorio di Genova vengono accorpati alla città per creare “la grande Genova”, un territorio che da Nervi a Voltri corre su oltre 35 km lungo la costa e all’interno verso i fiumi Polcevera e Bisagno.

Quanto sia grande Genova e specialmente quanto sia lunga, te ne rendi conto se come me decidi di arrivarci attraverso la statale Aurelia, che percorre la litoranea, ed impelagarti tra traffico, code, ma anche viste spettacolari del Mar Tirreno e cartelli stradali come quelli di Cogoleto, che ti rendono noto che è la città natale di Cristoforo Colombo.

Giunta a Genova con la macchina, ho scelto un hotel nella parte alta, Castelletto, che a piedi è risultato vicinissimo a tutto, ma la macchina ti permette di capire quanto si elevi in altezza Genova e con che ripidità.

Genova ha una rete di trasporto pubblica molto efficiente, ma consiglio caldamente di girarla a piedi, di attraversare le sue splendide piazze, ma anche di inoltrarsi nelle antiche stradine strette del porto, che di primo acchito mi hanno dato qualche perplessità di sicurezza, ma in realtà sono frequentate e trovi diversi ristoranti di cucina locale, in cui devi assolutamente fermarti.

Ho riflettuto molto su cosa cominciare a descrivere e da dove partire in un virtuale giro di quella che è Patrimonio dell’Umanità dal 2006 ed ho deciso che il punto iniziale ideale è il Porto Antico.

COSA VEDERE A GENOVA

PORTO ANTICO

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Il Porto Antico è un simbolico luogo di partenza per esplorare Genova ed in fondo anche per iniziare a capirla.

Ottocento anni di dominio sul mare come Repubblica Marinara hanno reso il porto un luogo cruciale per la vita della città, il suo centro economico: nel vecchio porto attraccavano e partivano le navi cariche di uomini, merci, sogni e speranze. E’ il luogo dove si svolgevano i commerci, gli scambi, dove è sorta la banca pubblica, c’era la dogana, le carceri, nel porto si svolgeva la vita della città,

Nel ‘900 era il più importante scalo italiano per l’immigrazione nelle Americhe.

Un tempo luogo malfamato e che ha conosciuto il degrado, il porto è stato sottoposto ad un’opera di riqualificazione su progetto dell’archistar Renzo Piano, per l’Expo ’92 in occasione delle celebrazioni dei 500 anni dalla scoperta dell’America da parte di Cristoforo Colombo.

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E’ così che l’antico incontra il moderno in un progetto straordinario, che ha riportato a nuova vita quest’area della città.

Ciò che considero un pugno all’occhio è il passante autostradale, nel bel mezzo del passaggio del porto, uno scempio architettonico datato 1965.

Cosa vedere nel Porto antico?

ACQUARIO

E’ l’Acquario più grande d’Italia, ma non solo, è un posto straordinario per una conoscenza più approfondita con l’universo marino, presente nell’intera sfera terrestre.

 

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L’Acquario di Genova è un’attrazione imperdibile, un’emozione per i bambini, le cui urla di gioia risuonano negli ambienti, e per gli adulti, che a stento la contengono.

Per quanto si possa viaggiare, non avremo quasi mai la possibilità di vedere così tante specie marine, che  spesso vivono a profondità irraggiungibili per noi.

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Ed è così che scopri un mondo acquatico di superficie ed uno degli abissi, che vive in assenza di luce solare, di cui non immagineresti l’esistenza.

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Non potrai non soffermarti davanti ad una vasca gigante alla vista del temibile squalo grigio, per intenderci vive in prossimità delle coste ed è nei film l’assassino dei surfisti e non solo. In teoria mangerebbe molluschi e piccoli pesci, in realtà si salvi chi può! Arriva anche a partorire fino 12 figli alla volta e così garantisce la presenza della specie nei mari del mondo.

Se ti chini, hai la possibilità di vedertelo passare davanti ed osservar una specie di ghigno da Joker.

Nella stessa vasca gli nuota vicino lo squalo zebra, nome datogli dalla colorazione zebrata in età giovanile, lui mangia anche i crostacei, è più raffinato!

Ed ecco che ti arriva il più inquietante di tutto: il pesce sega! Pazzesco! Sembra di trovarsi davanti al pazzoide con la sega in mano di “Non aprite quella porta!”. Il suo muso è una sega gigante, realmente terrificante, ed immagino anche come possa tranciare un essere umano malcapitato.

Si passa poi alla vasca dei pesci tropicali: cernie, saraghi, ricciole, tutti coloratissimi, a pois, a strisce, a macchie, è la natura nella sua spettacolarità.

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Si giunge al Regno del Ghiaccio, ovvero gli animali che vivono in Antartide ed apprendi che la natura è così perfetta da permettere ai pesci antartici di produrre delle sostanze “antigelo”, geniale!

Ci sono le foche, essere straordinari che sanno star fuori dell’acqua, ma anche compiere apnee di 20 minuti, la foca di Weddell praticamente vive sotto il pack ed esce fuori solo per respirare.

Ci sono i pinguini, ovvero “gli animali in frac”, come li ho sempre chiamati io da piccola, una specie di Cary Grant dell’Antartico. Li ho visti muovere come forsennati, probabilmente perché all’interno c’era un addetto che portava loro da mangiare, e con dei guizzi repentini risalivano in superficie.

Si passa poi alle balene, come il globicefalo, il capodoglio, che vivono liberi nelle acque del mondo. Sono esseri mastodontici, il capodoglio ad esempio può giungere ad una lunghezza di 20 metri.

Quando giungi alla vasca dei delfini, te ne innamori completamente, ti chiedi perché tu non abbia fatto l’addestratore di delfini nella tua vita e perché quel loro sguardo dolcissimo non accompagni quotidianamente le tue giornate.

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Durante la mia osservazione dei delfini, ho avuto la fortuna di avere accanto a me una signora vestita di rosso, che ha iniziato ad agitare il suo abito per attrarre l’attenzione dei delfini e ci è riuscita: è cominciata una vera e propria danza solo per noi lì.

L’Acquario ha un costo elevato, ma è totalmente giustificato dall’imponente struttura, che ha ricreato l’ecosistema adeguato alle creature che vi sono all’interno.

Ne esci da lì galvanizzato dallo spettacolo unico della natura, che difficilmente si potrà vedere con i propri occhi nei luoghi d’origine.

BIOSFERA

La Biosfera viene anche chiamata la “bolla di Renzo Piano” ed è una splendida struttura di vetro ed acciaio al cui interno hanno ricreato una vera e propria foresta pluviale, che è possibile visitare quando si acquista il biglietto per l’Acquario.

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BIGO

Bigo è la struttura progettata da Renzo Piano per le Colombiadi del 1992, con un ascensore panoramico di 40 metri, che permette una visuale della città a 360°.

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Bigo non è altro che il nome della gru che viene utilizzata per il carico e lo scarico delle merci navali.

GALEONE NEPTUNE

E’ una vera e propria nave funzionante, costruita in Tunisia nel 1986 per essere il set del film di Roman Polanski “Pirati”, ma non solo, è stata anche il set della Jolly Rogers di Capitan Uncino nella serie TV “Neverland”.

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MUSEO GALATA

E’ il Museo del Mare più grande ed importante del Mar Mediterraneo.

 

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Il suo nome lo deve ad una colonia di Genova, ovvero Galata, quartiere di Istanbul, in cui rimane ancora la Torre più famosa della città.

Sorge in un edificio in cui un tempo venivano costruite le galee della Repubblica di Genova ed era parte dell’Arsenale della città.

Nel Museo vi sono riproduzione di galee, ma anche documenti autografi di Cristoforo Colombo, nonché una mostra dedicata all’emigrazione italiana, che partì per le Americhe proprio dal Porto di Genova.

Stando già al Porto Antico ci si può dirigere a piedi, ma è un po’ distante, circa 2 km o poco di più, al promontorio di Capo di Faro per vedere la famosa Lanterna.

LA LANTERNA

Come nelle migliori storie, anche la Lanterna, uno dei simboli di Genova, ha la sua leggenda oscura.

La Lanterna sorge lungo il porto su di una collina alta 40 metri e si erge per altri 77 metri, giungendo ad un’altezza totale di 117 metri. E’ il faro più alto del Mediterraneo ed il secondo d’Europa, questo primato europeo lo ha perso nel 1902 con un faro francese, ma lo deteneva dal 1543, anno è stata ricostruita.

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La Lanterna infatti esisteva già dal 1128 e fu però distrutta nel 1513, quando i francesi assediarono il porto di Genova e la città venne liberata dal comandante Andrea Doria. Nel 1543 con i fondi del Banco di San Giorgio viene ricostruita.

Nella Lanterna vi lavorò come custode anche lo zio di Cristoforo Colombo ed il grande Leonardo Da Vinci volle visitarla.

La leggenda vuole che i genovesi abbiano gettato in mare dalla sommità della Lanterna il suo costruttore, il motivo? Le malelingue dicono per non pagarlo, quelle benevole affinché non potesse più ripetere l’opera maestosa.

 

Tornando indietro verso il Porto Antico, troviamo il Palazzo più bello di tutti:

PALAZZO SAN GIORGIO

Palazzo San Giorgio è un palazzo bellissimo, che spicca nonostante la sopraelevata gli stia addossata. Ha una facciata gotica, rivolta verso la città, ed una principale di stile rinascimentale, affrescata al suo esterno, rivolta verso il mare. Gli affreschi della facciata sono datati tra il 1606 ed 1608 e sono opera di Lazzaro Tavarone. Al centro spicca San Giorgio che uccide il drago.

Il palazzo venne commissionato nel 1260 dal Capitano del Popolo Guglielmo Boccanegra ad un monaco ed architetto cistercense, Frate Oliverio, ed il nome iniziale era Palazzo del mare.

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L’intento di Boccanegra era quello di affermare attraverso questa costruzione il potere civile in contrapposizione a quello religioso, con sede nella Basilica di San Lorenzo.

L’importanza di Palazzo la si potrebbe virtualmente racchiudere in due momenti storici essenziali:

  • La leggenda vuole che Marco Polo sia stato rinchiuso nelle carceri che qui avevano sede e che durante la sua “prigionia dorata” abbia avuto modo dettare al compagno di cella, Rustichello da Pisa, il celebre Milione.

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  • Questo Palazzo alla metà del 1300 diviene la sede della Dogana e delle Compere, ovvero degli enti che gestivano il denaro prestato dal Comune ai cittadini. Nel 1407 diviene Casa delle Compere e dei Banchi di San Giorgio, divenuto solo Banco di San Giorgio pochi anni dopo, ed è qui che è nata la prima Banca Pubblica del mondo.

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Attualmente, Palazzo San Giorgio è la sede dell’Autorità Portuale di Genova.

I CARUGGI

 

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Da Palazzo San Giorgio, ci inoltriamo verso il cuore della città, passando per i CARUGGI i vicoli stretti del quartiere antico, resi ancora più angusti dall’altezza dei palazzi. Il cuore di Genova in tutte le sue sfaccettature risiede proprio nel cuore della città, nel dedalo di vie, in cui ti basterà alzare gli occhi per scorgere una Madonna, un portale antico, dei palazzi signorili, antiche botteghe e ritrovarti a camminare tra tavoli all’aperto di caffè e ristoranti in ampie piazze.

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Percorrendo Via San Lorenzo, si ha l’idea di una Genova elegante, con palazzi signorili, una strada pulita con bar ed attività, che la rendono viva, fino a giungere ad un capolavoro di architettura, la sua cattedrale

CATTEDRALE DI SAN LORENZO

La Cattedrale di San Lorenzo è il principale luogo di culto di Genova ed un capolavoro di architettura romanico-gotico, consacrata nel 1118 da Papa Gelasio II.

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E’ una cattedrale ricca di curiosità da scoprire.

Prima della sua costruzione, la zona di San Lorenzo era un cimitero cristiano, che probabilmente esisteva anche prima, al tempo dei romani.

La leggenda vuole che San Lorenzo nel VI secolo d.C. insieme a Papa Sisto II si fosse fermato a Genova a dormire in una casa che sorgeva proprio lì.

La costruzione inizia in stile romanico con i proventi delle Crociate e la Cattedrale diviene il fulcro della città, venendo elevata a rango di Arcivescovato da Papa Innocenzo II.

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Nel 1230 inizia la ristrutturazione della facciata in stile gotico con i tre portali come li vediamo oggi, i quali furono realizzati da maestranze francesi.

Le Torri campanarie nel progetto iniziale dovevano essere due, ma fu terminata solo una nel 1522, quella di destra, la cui altezza di 60 metri la rende una delle torri campanarie più alte della Liguria.

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La facciata è a strisce, come voleva lo stile marinaresco a fasce bianche e nere dei nobili di Genova, ed è ricca di alto rilievi e bassorilievi, tra cui menziono una curiosità: c’è un cane, ma molto piccolo ed è tutto da scovare. Pare fosse il cane di uno degli scultori, che alla sua morte volle inserirlo tra le sculture della facciata.

La leggenda narra che se trovi il cane e lo carezzi, avrai tanta fortuna!

L’interno della Cattedrale è a tre navate con capitelli e colonne romaniche, sormontate da finti matronei-

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Un’altra curiosità è la presenza di una bomba inesplosa al suo interno. Correva l’anno 1941ed una bomba sganciata dagli inglesi colpisce in pieno la cattedrale, sfonda il tetto, ma non esplode, in pratica un vero miracolo!

Il pezzo forte è il Sacro Graal, conservato nel Museo del Tesoro della Cattedrale di San Lorenzo. Si dice sia il piatto usato da Gesù nell’ultima Cena e che fu portato a Genova da Guglielmo Embriaco dopo la I Crociata.

E’ di colore verde, tanto che si è sempre creduto fosse stato realizzato con lo smeraldo, ma in realtà è di cristallo bizantino.

Usciamo dalla Cattedrale per avviarci verso Piazza De Ferrari e soffermiamoci davanti al Palazzo Ducale.

PALAZZO DUCALE

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La sua costruzione risale al 1298, quando la Repubblica Marinara di Genova stravince contro Pisa e Venezia, nelle rispettive battaglie della Meloria del 1284 e di Curzola del 1298, e diviene una potenza egemone nel Mediterraneo.

All’epoca della costruzione i Capitani del Popolo, ovvero figure politiche che affiancavano il Podestà, rappresentante dell’aristocrazia, non avevano una propria sede, così decidono di comprare gli edifici dei Doria, che li si affacciavano, e 3 anni dopo anche Palazzo Fieschi con la Torre della Grimaldina, che diviene simbolo del potere politico della città.

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Il Palazzo Ducale è la residenza del Doge dal 1339, quando Simone Boccanegra diviene il primo Doge di Genova.

Attualmente è il più importante centro culturale della città con mostre, convegni, rassegne ed attività culturali varie.

PIAZZA DE FERRARI

 

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Piazza De Ferrari è la Piazza per i genovesi, il salotto della città; qui si affaccia il Teatro Carlo Felice, il Palazzo della Regione Liguria, il magnifico Palazzo Liberty della Borsa Nuova, la facciata laterale del Palazzo Ducale.
Al centro della piazza vi è la celebre fontana di bronzo dell’architetto Giuseppe Crosa di Vergagni, datata 1936.

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TEATRO CARLO FELICE

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Sorge sull’antica Piazza San Domenico, dove fino a due secoli fa esisteva la Chiesa di San Domenico, demolita per costruire il Teatro Carlo Felice.

Ricordiamo che dopo il Congresso di Vienna del 1814 la Repubblica di Genova cessa di esistere e passa solo il Regno di Sardegna.

Siamo nell’Ottocento ed ogni città ha un suo Teatro dell’Opera e così viene indetto nel 1825 un bando per la costruzione di uno nuovo Teatro, che venne vinto nel 1826 dall’architetto Barabino ed inaugurato nel 1828 alla presenza del Re di Sardegna Carlo Felice e della sua consorte.

La II Guerra Mondiale non ha risparmiato il Carlo Felice, che ha visto danni ingenti, soffitti e palchi crollati e ci sono voluti decenni per ripristinare il Teatro.

PALAZZO DELLA BORSA

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Nel 1905 nasce la società Nuova Borsa per costruire il nuovo Palazzo della Borsa, il cui progetto fu affidato all’ingegnere Dario Carbone ed i suoi interni portano la firma di Adolfo Coppedè, fratello del più noto architetto Gino, colui che introdusse il Liberty a Genova

Di forma arrotondata, la facciata ha uno stile neo-cinquecentesco, con pilastri a bugnato ed una grande scritta in alto “Borsa”.

Il Coppedè realizzo l’enorme Sala delle Grida di 960 metri quadri con 18 candelabri in bronzo, alti 3 metri. Coppedè realizzò un grande salone a forma di ellisse con una cupola con un lucernario che riporta l’immagine di San Giorgio ed il drago.

PALAZZO DELLA REGIONE LIGURIA

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Palazzo della Regione è un altro esempio di architettura eclettica a Genova.

La storia del Palazzo nasce nel 1908, quando l’ingegner Gamba acquista il territorio dove ha sede l’attuale palazzo e presenta un progetto al Comune, che suscitò molte polemiche. Venne la guerra e non si fece ancora nulla, tanto che vendette tutto alla Navigazione Generale Italiana, che nel 1924 edificò questo imponente Palazzo, seguendo il progetto di Gamba.

Avviamoci verso Porta Soprana e la Casa di Cristoforo Colombo.

PORTA SOPRANA

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Porta Soprana o Porta di Sant’Andrea fu una delle antiche porte medievali d’ingresso alla città di Genova, posta sulla sommità del Colle di Sant’Andrea, che venne spianato durante i lavori di riqualificazione della zona nel XX secolo.

Verso la metà del 1100, Genova stava correndo il rischio di un attacco da parte dell’Imperatore Barbarossa, i genovesi, pertanto, deciso di erigere una cinta muraria con porte di accesso alla città e scamparono il pericolo.

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Questa era la porta di accesso da Levante, la porta verso Roma.

A pochi metri dalla Porta Soprana vi è il Chiostro di Sant’Andrea e la Casa di Cristoforo Colombo

CHIOSTRO DELLA CHIESA DI SANT’ANDREA

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La chiesa, pur non essendo di grandi dimensioni, svolgeva le funzioni parrocchiali per la gente che viveva sul colle, all’interno delle mura cittadine.

Il chiostro sorgeva accanto alla chiesa e la sua esistenza è ricordata per la prima volta in un documento scritto risalente al 1158, intorno adesso erano disposti tutti locali destinati alla vita comunitaria, come il refettorio, la sala del capitolo, il parlatorio, la sala del camino, sopra il portico si alzava un secondo piano.

L’edificio, oltre ai danni causati dal bombardamento francese del 1684 contro la Repubblica Marinara, si trovò coinvolto nell’intenso sviluppo edilizio che interessò la zona di Ponticello, in cui era ubicato.

Il quartiere prendeva il nome dalla strada Vico Dritto Ponticello, non più esistente, situato al di fuori dell’antica Porta Soprana sul piano di Sant’Andrea, dove sorge la casa di Cristoforo Colombo.

CASA DI CRISTOFORO COLOMBO

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Secondo lo storico genovese Marcello Stagnino, la costruzione al tempo di Cristoforo Colombo aveva due o forse tre piani e venne restaurata sulla base dei resti originali, secondo i documenti d’archivio rinvenuti dagli storici genovesi.

Domenico colombo, padre di Cristoforo, si trasferì in quella casa insieme alla famiglia nel 1455, quando Cristoforo aveva solo quattro anni.

A seguito del bombardamento francese del 1884, è probabile che siano stati aggiunti dei piani a quelli dell’edificio tradizionale ed originale, arrivando a cinque piani alla fine del XVIII secolo.

Quando agli inizi del ‘900 vi furono i lavori che portarono all’apertura di Via XX Settembre, con la demolizione del lato nord di Vico Dritto di Ponticello. i piani superiori della casa di Colombo, che erano stati costruiti appoggiandosi alle case accanto, non potevano rimanere in piedi, una volta che queste ultime furono eliminate, così si giunse all’aspetto attuale.

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Si può comprendere come fosse la casa quattrocentesca, il pian terreno della casa era adibito a bottega e sulla sinistra si trovava la porta d’ingresso. Un solaio in legno lo divide dal piano superiore, rispecchiando probabilmente l’aspetto originario.

Nel 1887 la casa fu acquistata dal Comune di Genova come prova tangibile che dimostrasse l’origine genovese di Cristoforo Colombo; l’edificio fu così inserito nei programmi di restauri di Porta Soprana.

Sulla facciata principale dell’abitazione vi è esposta una lapide in cui si legge: “nessuna casa è più degna di considerazione di questa  in cui Cristoforo Colombo trascorse tra le mura paterne la prima gioventù”.

Il restauro del 2001 portò alla luce tracce di muratura di probabile origine romana, una canaletta medievale sotterranea per lo smaltimento delle acque e l’impianto tipico di una casa bottega tardo medievale.

La data di nascita di Cristoforo Colombo si ipotizza sia tra luglio ed ottobre del 1451, non si discute però sulla sua nazionalità genovese.

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La sua era una famiglia di lanaioli e Cristoforo trascorse la giovinezza tra Savona e Genova.

Si imbarcò  molto presto e, dopo essersi trasferito definitivamente in Spagna, si sposò intorno al 1479 in Portogallo, dove ebbe un figlio, Diego, ed in seguito in Castiglia ne ebbe un altro, Fernando.

Colombo fu un esperto cartografo e, prima di partire per il suo epico viaggio, godeva già di una lunga esperienza di navigazione lungo le rotte mediterranee ed atlantiche.

La sua bravura e la determinazione sarebbero serviti a poco senza l’importante finanziamento della Corona Spagnola.

Dopo anni di tentativi andati a vuoto di presentazione del suo progetto ai reali di Spagna, Ferdinando d’Aragona ed Isabella di Castiglia, il 17 aprile del 1492 gli approvarono l’impresa e lo nominarono Viceré e Governatore di tutte le terre eventualmente scoperte durante il viaggio.

12 ottobre 1492 scoperta dell’America, il resto è storia di uno dei più grandi navigatori di tutti i tempi ed era di Genova!

Lasciamo la casa di Cristoforo Colombo e Porta Soprana per dirigerci verso Via XX Settembre.

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VIA XX SETTEMBRE

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Via XX Settembre è la via dello shopping, parte da Piazza De Ferrari e si snoda lungo 1 km.

E’ la via del passeggio, con negozi, caffè, ristoranti e palazzi in stile eclettico, in uno dei è possibile vedere ancora la scritta Orfeo di un vecchio cinema.

Genova: una storia incredibile di crociati, navigatori, mercanti, inventori ed artisti

La prima progettazione risale alla fine del 1800 con l’ingegnere Gamba, il cui progetto prevedeva l’abbattimento di vecchi edifici e la costruzione di nuovo nello stile dell’epoca, il Liberty.

PIAZZA VERDI – STAZIONE GENOVA BRIGNOLE

Camminiamo verso Piazza Verdi, dove ammiriamo la Stazione di Genova Brignole.

Genova: una storia incredibile di crociati, navigatori, mercanti, inventori ed artisti

La primitiva stazione risaliva al 1868, tuttavia, in vista dell’Esposizione Mondiale del 1905, si pensò di trasformarla e costruire questo edificio monumentale.

Termino il mio giro qui, ma Genova ha ancora tanto da mostrare: il tour dei Palazzi dei Rolli, Boccadasse,  le sue splendide ville Liberty a Corso Italia,  il Belvedere di Castelletto e molto altro.

Ovviamente, da buongustaia dico che ogni luogo va scoperto anche sotto il lato culinario, che dice moltissimo del posto in cui ci troviamo e Genova ha delle prelibatezze note in tutto il mondo, come il famoso pesto genovese, che qui ha un altro sapore, sublime!, per non parlare dei pansoti con salsa di noci o la mitica focaccia.

Non ci resta che ritornare presto a Genova e godere della sua splendida accoglienza e di quella sua atmosfera di città dal grande passato, che guarda e si proietta nel futuro.

Ti aspetto alla prossima meta!

Genova: una storia incredibile di crociati, navigatori, mercanti, inventori ed artisti