Nel cuore della provincia di Viterbo, esiste un borgo costruito su una roccia di tufo alta 350 m, il suo nome è Celleno Vecchia, ma non vi abita neanche una persona.
BENVENUTI NEL BORGO FANTASMA
Se cerchi una regione in Italia che sappia stupirti con paesaggi mozzafiato, monumenti, città, borghi, storia, cultura, bellezza e prelibatezze, la tua prossima meta è il Lazio.
Proprio al confine tra l’Umbria e la Toscana, vi sono borghi tutti da scoprire, immersi tra colline, rocce carsiche, canyon e vallate modulate dal vento.
I loro appellativi sono più eloquenti delle loro forme, luoghi che l’inesorabilità del tempo o la creatività dell’uomo ha reso immortali ed unici.
Nel viaggio alla scoperta della Tuscia, ho già consigliato di visitare il PAESE DELLE FIABE, ovvero Sant’Angelo di Roccalvecce, un luogo magico dove le case sono diventate tele di fiabe e proprio a pochi chilometri da Sant’Angelo incontriamo il BORGO FANTASMA, che si erge tra due torrenti, che confluiscono nel fiume Tevere e vi si giunge percorrendo la SP 5 Teverina, in un paesaggio rurale con pascoli e coltivazioni di ciliegi ed olivi.
A differenza di Civita di Bagnoregio “la città che muore”, a Celleno vecchia non vi abita nessuno.
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Nonostante il suo aspetta solitario, Celleno ha una storia millenaria, che risale agli antichi greci.
Lo stemma riporta l’immagine di un’arpia su un campo azzurro ed il suo nome risale a Celeno, arpia della mitologia greca, figlia di Elettra e Taumante.
Divenne poi territorio Etrusco e Romano, ma si hanno notizie di Celleno dal 1026, quando venne costruito il Castello Orsini.
L’antico abitato è stato abbandonato definitivamente nel 1962, quando un lato del piccolo borgo è stato abbattuto con le mine per ragioni di sicurezza.
Ne rimaneva ben poco dell’antico centro abitato, case in disuso ed in rovina, lasciate a malincuore nel 1951 dai propri abitanti, trasferitisi nella zona nuova o andati via da quel territorio in cerca di fortuna.
Alcuni anni dopo l’abbattimento, ciò che resta dell’antico castello e della casa antistante viene acquistato da un’artista e non uno qualsiasi, ma di questo ne parlo tra poco!
Fino al 2017, questo era realmente un posto super esclusivo, l’accesso era consentito solo al pittore. Alla sua morte, avvenuta nel dicembre del 2017, il Comune decise di riaprirlo anche alle visite esterne.
COME SI ACCEDE AL BORGO FANTASMA?
L’accesso al borgo avviene attraverso un ponte costruito nel 1600, che un tempo fu una mulattiera ed il Castello era a difesa del borgo che non esiste più.
COSA VEDERE NEL BORGO FANTASMA?
Dopo aver percorso il ponte, si giunge alla PIAZZA DEL MUNICIPIO, il centro nevralgico del borgo, dove confluivano i poteri di Celleno: il Castello Orsini, la Chiesa di San Carlo e la Chiesa di San Donato.
CASTELLO ORSINI
Il CASTELLO ORSINI, con la sua facciata austera e ben conservata, nasce nel 1026 a scopo difensivo. Dapprima appartenuto ai Conti di Bagnoregio, diviene poi nel 1550 feudo degli Orsini, noti per il Bosco Sacro di Bomarzo, non molto distante da Celleno.
Nel 1973 il Castello viene acquistato da ENRICO CASTELLANI, noto per le sue tele monocrome estroflesse e riconosciuto a livello mondiale come uno degli artisti più rappresentativi del secolo scorso, le cui opere vengono vendute per milioni di Euro.
Castellani si innamora perdutamente di questo posto completamente abbandonato, senza un’anima vagante, sferzato dal vento, piegato dalla sua stessa geomorfologia e dalla mano dell’uomo. Vi conduce una vita solitaria e da questo borgo trae ispirazione,
E’ grazie a lui se resta ancora un castello, una piazza ed il palazzo che ancora oggi è in piedi.
La cortina difensiva del Castello Orsini era alta più di 10 metri.
Girando intorno al fossato, la Torre rimasta è quella piccola, mentre quella quadrata era il Maschio, ovvero la torre principale, che nasceva come torre di vedetta ed era più alta del campanile della Chiesa di San Donato.
E’ proprio la Torre la costruzione più antica, risalente al 1000 d.C.
Nel 1695 un terremoto disastroso colpisce la Tuscia e parte della torre principale di del castello di Celleno e delle mura sono crollate.
Il Castello è stato a lungo sede dell’amministrazione comunale del borgo prima dell’abbandono del centro abitato.
CHIESA DI SAN CARLO
E’ ancora visibile nella Piazza la Chiesa di San Carlo con il suo portale in pietra di basalto.
Venne eretta sulla preesistente struttura medievale nel 1625 dalla Congregazione di San Carlo, di cui soli cinque anni prima c’era stata la canonizzazione ed annessa aveva la Confraternita intitolata alla Madonna.
CHIESA DI SAN DONATO
Dal lato opposto troviamo la Chiesa di San Donato, che un tempo era la Chiesa Madre del borgo di Celleno.
Il suo portale risale al XII secolo, ma nel XVIII secolo la Chiesa ha subito dei cambiamenti strutturali, a partire dalla rotazione di 90° del suo asse e la divisione della Chiesa in 3 navate. Si possono ancora vedere l’altare maggiore e quelli laterali.
La Piazza era il fulcro centrale di Celleno su cui confluivano le varie contrade.
BREVE PASSEGGIATA PER IL BORGO
Girovagando come me per il piccolo borgo in una giornata di quiete e quasi totale assenza di turisti dà un senso di silenzio assoluto, sei accompagnato da folate di vento vento che sembrano portarti con sé, quello stesso vento che ha eroso queste case di tufo, che parlano ancora di un tempo che fu.
In questo salto temporale di secoli, dove la modernità non ha esteso la sua mano, ritrovi ancora pecore in libertà, scantinati dove facevano il vino, dove impastavano ed infornavano il pane, botteghe di artigiani.
Celleno era un borgo in cui un tempo palpitava la vita e l’ultimo stabile alito di vita è terminato nel 2017 con la morte del pittore.
L’appellativo di Borgo Fantasma ha inevitabilmente richiamato i Ghostbusters ed è così che i cacciatori di fantasmi siano giunti qui forniti di attrezzature atte a ricevere segnali paranormali.
Risultato?
La telecamera termica ha rilevato un calo improvviso di temperatura ed il rilevatore di campi elettromagnetici ha emesso strani suoni.
Borgo Fantasma o Borgo infestato da fantasmi?
La mia anima razionale ed anche romantica propende per il Borgo Fantasma, abbandonato, ma mai dimenticato dalla sua gente.
Non resta che visitare Celleno e magari unirci Sant’Angelo di Roccalvecce, ovvero il Paese delle Fiabe, ed il Sacro Bosco di Bomarzo.
Leggi qui per sapere di più su IL PAESE DELLE FIABE
Leggi qui per sapere di più su BOSCO SACRO DI BOMARZO
Ti aspetto nel mio prossimo racconto.
Maria Pia Maghernino